mercoledì 18 gennaio 2012

Recensione: Il riflesso dell'anima - Leda Muraro

Titolo: Il riflesso dell’anima
Autore: Leda Muraro
Prezzo: 14.50€
Dati: 2011,182 p., brossura
Editore: 0111 Edizioni

«Odio il tempo» affermò Lena sospirando.
«Perché?»
«Perché fugge quando dovrebbe fermarsi e rallenta quando invece dovrebbe fuggire.»
«La cosa bella è proprio la certezza che il tempo passa, è l’unica cosa che mi ha dato la forza per andare avanti in certe giornate. Hai la sicurezza che qualunque cosa negativa prima o poi passerà.»
«Anche quelle positive, e non è detto che rtornino.»

Trama:
Era l’anno 1955. Lorenzo aveva appena 25 anni quella notte in cui tutto ebbe inizio. Ancora non sapeva che quella realtà, nella quale aveva appena compiuto un terribile sbaglio, stava per scomparire per sempre. Alla mattina nulla era più lo stesso. Non conosceva la casa nella quale si era svegliato, né il volto che vedeva riflesso allo specchio. Il volto di un vecchio.
Ancora non sapeva come fosse arrivato in quello strano posto, ma soprattutto non aveva
idea di come poter tornare indietro.

L’autrice:
Leda Muraro è nata nel 1985 e vive con il marito in provincia di Padova, dove lavora come impiegata presso un ente pubblico e dove gestisce libreriafantasy.it, una libreria online specializzata nel settore fantasy. Coltiva da sempre una grande passione per i libri, che considera un po’ come il suo secondo mondo. Un mondo quasi perfetto dal quale a volte è difficile fuggire.

Recensione:
A cura di Miriam Mastrovito
Una dolcissima storia d'amore dal sapore d'altri tempi. Penso si possa descrivere così Il riflesso dell’anima.
Siamo negli anni ’50. Lorenzo, un giovane studente universitario di umili origini, conosce la bellissima Lena. Lei è figlia di un ricco mercante di lana, indossa abiti eleganti e arriva a lezione a bordo di una fiammante automobile nera. A renderla speciale però è la sua indole sbarazzina. Lena rifugge qualsiasi etichetta, ama dipingere e arrampicarsi sugli alberi e mal sopporta le convenzioni sociali tanto care alla sua famiglia.
Tra i due giovani nasce un sentimento di amicizia che ben presto si trasforma in qualcosa di più grande. Il loro però è un amore impossibile. Lorenzo non è certo un buon partito e Lena è promessa in sposa a un uomo del suo rango, un uomo che non ama e che il padre ha scelto per lei.
Natale si avvicina e la ragazza è in partenza per Parigi. Dopo un commiato burrascoso, il giovane si addormenta affranto e quando si risveglia scopre che niente è più come prima. La sua immagine riflessa nello specchio è quella di un vecchio e la casa in cui si trova è completamente diversa da quella in cui ha sempre vissuto.
Dove si trova? Cosa è successo? Chi sono le due donne che lo chiamano “papà” ma che a lui sembrano perfette estranee?
Per scoprirlo Lorenzo dovrà ascoltare i racconti di Sophie, varcare la soglia di una stanza dei ricordi, sfogliare un diario che, ancora una volta, riconduce a lei: Lena.
L’idea che fornisce l’input al racconto, quella di un sentimento puro ostacolato dall'appartenenza a due ceti sociali diversi,  è la stessa che ha ispirato molte storie d'amore partendo dalle favole per approdare ai classici della letteratura. A rendere originale questo romanzo è la particolare prospettiva adottata dall'autrice per raccontarla.
Il filo della narrazione segue un percorso lineare nei primi capitoli salvo sorprenderci con una repentina inversione di rotta nel momento in cui accade l'impossibile e la storia sembra decollare verso lidi fantastici.
Moltissime sono le domande che affollano la mente del lettore quando, specchiandosi dopo un brusco risveglio, Lorenzo si riscopre vecchio. Interrogativi che accrescono la curiosità tingendo quasi di giallo il romance.
Leda Muraro riesce così ad ammantare di mistero un intreccio dallo sviluppo apparentemente prevedibile.
Le sequenze che scandiscono la nascita e l'evolversi del sentimento d'amore si susseguono al pari di immagini nitide. Leggendo si ha quasi la sensazione di sfogliare un album fotografico in grado di risvegliare i ricordi. 
I protagonisti sono caratterizzati a tutto tondo cosicché risulta facile affezionarsi a loro e sentirsi partecipi delle loro emozioni. Ben delineato è il personaggio di Sophie (la figlia minore di Lorenzo) che suscita tanta tenerezza. Attraverso la descrizione di piccoli gesti, l'autrice riesce anche a far trasparire il suo grande amore per il padre commuovendoci a più riprese. Evanescente, invece, rimane la figura della sorella Annie. Quest'ultima ci appare come una spettatrice passiva. Benché si apprenda che ha un rapporto conflittuale con il padre e che sia una persona taciturna, la sua scarsa partecipazione agli eventi risulta poco credibile. A volte si ha la sensazione che sia un personaggio  chiamato in causa ma trascurato.
L'epilogo, dal mio personale punto di vista, rappresenta il vero punto debole di questo libro.
Dal momento in cui Lorenzo si risveglia nel futuro, non si può fare  a meno di chiedersi come sia finto lì e soprattutto se questa strana esperienza nasconda qualche significato. Più volte, lo stesso protagonista, si interroga sull'argomento e si chiede se questa sua sbirciatina possa essere una sorta di dono ricevuto dall'alto al fine di rettificare le sue scelte. Ho trovato davvero affascinante questo possibile risvolto della storia che mi ha richiamato alla mente il bellissimo film The family man. Purtroppo, l'ipotesi viene completamente accantonata. Per quanto commovente, il finale, riconduce tutto a una dimensione assolutamente realistica. Il mistero si risolve con una spiegazione razionale, interessante soprattutto perché pone l'accento su una tematica attuale come quella del morbo di Alzheimer, ma un po’ sotto tono rispetto alle aspettative maturate in fase di lettura. Probabilmente ad alimentare la piccola delusione ha contribuito l'etichetta “romance fantasy” apposta sulla copertina. Etichetta fuorviante, secondo me, giacché Il riflesso dell’anima  è un ottimo romance ma di fantasy ha solo una pallida parvenza.

Consigliato? Lo consiglio a chi ama il romance e a chi ha voglia di immergersi in una storia in grado di regalare 

Voto:

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