Titolo: Colpa delle stelle
Autore: John Green
Prezzo: 16.00€
Dati: 2012,347p.,rilegato
Editore: Rizzoli
Una miscela di malinconia e dolcezza, un romanzo al tempo stesso filosofico e divertente. Green mette in scena il vero amore... ed è più romantico di un tramonto sulla spiaggia.
- New York Times -

L'autore:
John Green è nato nel 1977. È cresciuto in Florida e in Alabama, dove ha frequentato una scuola non molto diversa da Culver Creek, e oggi vive a Indianapolis. Cercando Alaska è stato il suo primo romanzo e negli Stati Uniti ha vinto numerosi premi come miglior libro per Young Adults. Nel 2013 diventerà un film della Paramount Pictures scritto e diretto da Josh Schwartz, il creatore di The O.C. Rizzoli ha pubblicato anche Teorema Catherine e Città di carta.
Ho rimandato a lungo la recensione di Colpa delle stelle, fondamentalmente perchè sono un codardo e mi suggerivo di non provarci nemmeno, di lasciar perdere e semplicemente passare oltre.
Trovo sempre più facile parlare di libri che mi hanno deluso o lasciato indifferente che cercare le parole adatte per descrivere la potenza di una lettura come questa.
Ho atteso Colpa delle stelle per tanto tempo, lo desideravo già da quando i primi lettori esteri ne iniziavano a tessere le lodi, ho visto crescere la sua fama, quando quest'ultima fatica di John Green si imponeva oltreoceano come un vero e proprio caso editoriale.
Poi è arrivato in Italia, tra le mie mani trepidanti, ed è successo l'inevitabile.
Mi è esploso addosso.
Mi ha distrutto.
Mi ha frantumato in mille pezzi.
L'obbiettivo di ogni scrittore e, di conseguenza, di ogni libro è quello di raccontare una bella storia, pescando dal mucchio di cui il mondo e la fantasia umana sono ripieni. Una bella storia, però, per quanto ben concepita, rischia di essere solo un temporaneo divertissement fine a se stesso se non è in grado di offrire un fornito emporio di emozioni e un sovrapporsi di letture differenti.
Colpa delle stelle non è assolutamente uno di questi e, seppur classificato tra i romanzi per ragazzi - credo solo perché i protagonisti sono due adolescenti -, è un libro universale. Non solo per l'innata capacità di parlare ai lettori di ogni età, ma proprio per tematiche e contenuti, che lo rendono molto più della solita, banale e spesso melensa storia sul cancro, nonostante la copertina italiana di Sparksiana memoria.
Sugli opuscoli che parlano di tumori o nei siti dedicati, tra gli effetti collaterali del cancro c'è sempre la depressione. In realtà la depressione non è un effetto collaterale del cancro. La depressione è un effetto collaterale del morire.

Hazel è una sedicenne con un tumore ai polmoni, temporaneamente bloccato dal Palanxifor, un farmaco fittizio che le concede del tempo in più per continuare a stare con i suoi genitori, continuare a respirare, camminare, parlare e vivere, anche se su quest'ultimo punto non è del tutto convinta.
Le sue instabili e precarie condizioni di salute le impediscono di capire quale possa essere il senso di un'esistenza costantemente sul filo del rasoio, sostenuta da macchinari e bombole d'ossigeno, un'esistenza di cui la fine, per quanto il Palanxifor possa rimandarla, è già stata decisa.
L'incontro con l'affascinante e carismatico Augustus, reduce da un cancro che lo ha privato di una gamba, sarà fatale, perchè la costringerà a rimettersi in gioco, ad uscire dalla routine casa-gruppo di supporto-casa, a cercare di rimettere insieme i pezzi della sua vita per inseguire un mondo che, dopo tutto il tempo passato tra ospedali, medici e improbabili cure, sembra averla gettata via come un giocattolo rotto.
La penna di John Green traccia una storia sull'ineluttabilità del dolore e della morte, e lo fa con un preciso scopo: creare un inno alla vita stessa, percorsa da quelle domande fondamentali e senza risposta, che, come un filo rosso, legano le esistenze dei due giovani protagonisti ad ogni altra esistenza umana. Hazel, che si sente una bomba sempre a rischio di esplosione e ha paura di ferire tutti coloro che le stanno attorno, incarna l’ umanità nella sua tragicomica condizione: portata alla vita per un limitato ed ignoto lasso di tempo e costretta ad accettarne la fine e la caduta nell'oblio che essa comporta. Augustus, con la sua esuberanza, il suo eroismo, la voglia di lasciare un segno, e il controllo che cerca di esercitare sulla sua esistenza come su quelle sigarette mai accese, è la gioia di vivere ogni piccolo atroce attimo, la capacità di stupirsi dinanzi al grande spettacolo di questo imperscrutabile universo, la voglia di inseguire i propri sogni anche quando il mondo è tutt'altro che ufficio esaudimento desideri.
John Green prende quelli che sono i classici personaggi-stereotipo americani, in questo caso la ragazza qualunque e il ragazzo figo e pieno di charme, e li priva della loro aria glamour, li demistifica, stravolge, ribalta, toglie loro qualcosa, rendendoli drammatiche vittime di un dolore necessario, ma capaci di affrontalo con la stessa ironia con cui l'universo si prende costantemente gioco di ogni essere umano, grazie a dialoghi brillanti, un sarcasmo pungente e quella leggera, fresca spensieratezza, quel paradossale senso di vita, di eterna adolescenza e di primo amore.
Voto:





Le sue instabili e precarie condizioni di salute le impediscono di capire quale possa essere il senso di un'esistenza costantemente sul filo del rasoio, sostenuta da macchinari e bombole d'ossigeno, un'esistenza di cui la fine, per quanto il Palanxifor possa rimandarla, è già stata decisa.
L'incontro con l'affascinante e carismatico Augustus, reduce da un cancro che lo ha privato di una gamba, sarà fatale, perchè la costringerà a rimettersi in gioco, ad uscire dalla routine casa-gruppo di supporto-casa, a cercare di rimettere insieme i pezzi della sua vita per inseguire un mondo che, dopo tutto il tempo passato tra ospedali, medici e improbabili cure, sembra averla gettata via come un giocattolo rotto.
I libri sul cancro fanno schifo.
La penna di John Green traccia una storia sull'ineluttabilità del dolore e della morte, e lo fa con un preciso scopo: creare un inno alla vita stessa, percorsa da quelle domande fondamentali e senza risposta, che, come un filo rosso, legano le esistenze dei due giovani protagonisti ad ogni altra esistenza umana. Hazel, che si sente una bomba sempre a rischio di esplosione e ha paura di ferire tutti coloro che le stanno attorno, incarna l’ umanità nella sua tragicomica condizione: portata alla vita per un limitato ed ignoto lasso di tempo e costretta ad accettarne la fine e la caduta nell'oblio che essa comporta. Augustus, con la sua esuberanza, il suo eroismo, la voglia di lasciare un segno, e il controllo che cerca di esercitare sulla sua esistenza come su quelle sigarette mai accese, è la gioia di vivere ogni piccolo atroce attimo, la capacità di stupirsi dinanzi al grande spettacolo di questo imperscrutabile universo, la voglia di inseguire i propri sogni anche quando il mondo è tutt'altro che ufficio esaudimento desideri.
I miei pensieri sono stelle
che non riesco a far convergere in costellazioni.
Colpa
delle stelle è un libro
che si muove molto per citazioni e metafore, a partire dai due protagonisti. Ho
condiviso la stanza d’ospedale con degli adolescenti malati di cancro e posso
dire che, pur cercando di non far mai
trasparire, specialmente dinanzi ai genitori, la loro disperazione, pur
mostrando sempre un sorriso che mascherasse i loro reali turbamenti, pochi di
essi si sarebbero prestati a brillanti conversazioni filosofiche. I verosimili Hazel
e Augustus, come mostrato precedentemente, sono chiaramente delle metafore, e vanno dunque estrapolati dalla loro età. I dubbi
che ossessionano Hazel circa il Marchese dei Tulipani e la vita della madre di
Anna in seguito alla morte della figlia, rappresentano, tramite, appunto, una
metafora meta-letteraria, i suoi dubbi - e i dubbi di ogni uomo - circa l’esistenza di Dio e le
preoccupazioni per il futuro di sua madre una volta che il Palanxifor avrà cessato il suo effetto. Un altro esempio della
genialità che pervade l’intero romanzo sta nella meravigliosa descrizione di Amsterdam,
di cui ci viene subito fatta notare l’acqua da cui è circondata, l’acqua
che ha aiutato il fiorire della città e che, in caso di straripamento, si
trasforma in un elemento pericoloso e negativo, in riferimento quindi al liquido nei polmoni di Hazel: l’acqua è
per lei, come per tutti, fonte di vita e, adesso, è causa della sua morte.
SPOILER! Emblematico è, invece, il bacio che i due ragazzi si scambiano per
la prima volta nella casa di Anna Frank, ovvero, la vita nonostante il dolore, la vita nonostante tutto.
Shakespeare non si è mai sbagliato tanto come quando fece dire a Cassio "La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle / ma in noi stessi." Facile a dirsi quando si è un romano patrizio (o Shakespeare!), ma c'è invece colpa in abbondanza da trovare nelle nostre stelle.

Colpa delle stelle non è solo una meravigliosa storia d'amore, ma anche un romanzo scritto magistralmente - seppur con una traduzione che non rende affatto onore alla bellezza dello stile di Green - , esente da qualsiasi qualunquismo o semplificazione e che non si fa scrupoli di usare il cancro per porsi delle domande, per porre delle domande, quei punti interrogativi che costellano il grande enigma di ogni singola esistenza e che puntano a quell'ancora più grande e indissolubile mistero che è la nostra definitiva scomparsa.
E' una girandola di emozioni, è una storia potente che vi scuoterà, che vi farà piangere - e anche tanto - e che non potrete dimenticare.
E' un libro, è la vita: ha il sapore salato delle lacrime e rimbomba del suono fragoroso di una risata.
E' un libro, è la vita: ha il sapore salato delle lacrime e rimbomba del suono fragoroso di una risata.
Mi hai regalato un per sempre dentro un
numero finito, e di questo ti sono grata.
Voto:





Forse credo di non aver capito il libro. Ho superato da poco la metà ma non riesco a trovarlo così fantastico come altri prima di me. Ora vedo come finisce, magari poi cambio idea. Ciao.
RispondiEliminaCiao nuvola! Ti assicuro che non sei l'unica a non aver subito il fascino di Colpa delle stelle e, per quanto la cosa mi dispiaccia, credo ci siano vari fattori che concorrono al modo con cui un determinato libro ci colpisce, primo fra tutti, in questo caso, è la sensibilità e/o immedesimazione verso certi argomenti.
EliminaTi prego però di farmi avere un tuo parere a fine lettura, magari sempre sotto questo post. Sarei ben felice di leggerlo, anche se dovesse essere completamente in antitesi col mio.
Eccomi! finito questa mattina :)
EliminaHo dato quattro stelline su cinque (tre molto molto cicciose), si è riscattato nella seconda parte. Hazel e Gus sono dolcissimi, mi è piaciuta molto la parte della cena e la casa di anna frank. L'autore ha descritto la malattia senza compatimento, con serenità cosa non facile visto l'argomento. Non do il massimo delle stelline perché è partito molto a rilento. Quando lo vidi la prima volta in libreria mi tentò subito ma ero indecisa se comprarlo o meno proprio perché sapevo di cosa parlava. Devi essere nel mod giusto per affrontare certi temi e certi libri. Io di sfiga ne ho avuta tanta e in quel momento non ero pronta. Trovo che possa essere utile a quelle persone a cui non è mai successo nulla di grave, per capire cosa si passa in queste situazioni senza però, come già detto, pietismi inutili. Consigliato :) Ciao.
ps: per lo scrittore, Van Houten, avevo capito subito che poverino aveva subito una perdita. Ho trovato per questo strano che i ragazzi non l'avessero capito a loro volta.
Mamma mia *A* non ho letto nemmeno una recensione che ne parli male! Inoltre... adoro John Green! Ho preso il libro in biblioteca la settimana scorsa... ed è li che mi guarda! Lo inizierò proprio a breve :D
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggere la tua recensione allora. A me oggi è appena arrivato Cercando Alaska e l'unica cosa che mi sta trattenendo dallo stendermi sul divano e iniziare a leggerlo è il pensiero della verifica di domani :D
EliminaIo l'ho certamente letto e ne sono uscita distrutta e frantumata anch'io, come te. Non è un libro come tanti che apprezzi per la fantasia che c'è all'interno, ma inizi ad amarlo nel momento in cui realizzi che Hazel ed Augustus sono i personaggi più fantastici e belli che tu potessi mai incontrare in un romanzo realistico e contemporaneo.
RispondiEliminaL'ultima frase che hai scritto, aggiunta al resto della recensione favolosa, mi hanno sinceramente commossa. Mi piace.. e non solo il libro :)
Concordo, i personaggi sono la vera chiave del talento di Green e credo che questo suo libro sia oggettivamente bello. Pensa che ho sottolineato talmente tante frasi che ero indecisissimo su quali inserire nella recensione: sono tutte molto profonde e toccanti.
EliminaGrazie, come ti ho detto ci tengo parecchio a questo pezzo (e ciò giustifica i tempi biblici che ho impiegato per scriverlo!).
Ho manipolato questo libro senza riuscire a comprarlo.
RispondiEliminaMe ne hanno parlato con gli occhi sfavillanti e la voce del patito che ha scovato finalmente il "suo" libro... (comprendete bene la sensazione, vero?)
Niente da fare.
La tua recensione è stupenda, ma io rimango qua sulla mia sedia a rotelle e tutta una serie di disfunzioni reali che mi chiedono a gran voce: almeno nei libri, per favore, fammi volare via. Non ricordarmi qualcosa che vive con me (in me), almeno sulla carta fammi stare tra gente sana, fammi respirare come un “bipede normodotato”, fammi sognare qualcosa che non puzzi di ospedale…
D’altro canto penso: se una persona sana riesce ad avvicinarsi almeno per un attimo a persone malate grazie ad un libro…ben venga anche questo libro!
Ma forse è un problema soggettivo, altri “papirofagi” nelle mie condizioni magari lo apprezzano.
Cara, stai parlando con una persona affetta da una serie di malattie piuttosto gravi. Certo, non soffro di tumore fortunatamente, ma ciò non toglie l'incredibile funziona catartica che questo romanzo ha avuto su di me. Devo ammettere però che, al contrario di te e di molti altri lettori che conosco, mi piace confrontarmi con storie di malattia e non tento in alcun modo di fuggire il dolore, anzi, cerco storie che tocchino proprio quelle mie particolari sensibilità, forse perchè in questo modo mi sembra di poter condividere le mie sofferenze, di non essere solo.
EliminaOk, adesso però chiudiamo questa parentesi melodrammatica! :D
Correggo quel "gravi" con "pesanti" , che è più appropriato :)
Eliminatranquillo, ho capito e apprezzo il tuo modo di avicinarti ai libri: non stiamo facendo una gara a chi sta peggio, semmai a chi legge di più;-)
EliminaFigurati XD non la intendevo affatto in questo modo. Apprezzo le tue riserve e conosco molta gente che segue il tuo stesso ragionamento. Una mia amica evita addirittura di leggere libri che possano contenere qualcosa di triste, che sia in ambito medico, politico, sociale... vuole solo storie allegre! :D
Eliminaok, è un problema soggettivo
RispondiEliminaè bello sapere che un libro suscita comunque emozioni
è in attesa di lettura!!
RispondiEliminafammi sapere :)
Eliminadopo la tua review ho paura a leggerlo mi disintegrerebbe... aspetterò! ^__*
RispondiEliminacome ho detto, mi ha frantumato in mille pezzi :D
EliminaSacciu iu cce te frantumatu. Frusculu ca no ssi atru.
EliminaMi hanno colpito queste tue parole: "Mi è esploso addosso. Mi ha distrutto. Mi ha frantumato in mille pezzi."... E' esattamente quello che Colpa delle Stelle ha fatto a me.
RispondiEliminaSono la folle che ti ha conttatat poco fa in cerca di conforto XD Ho finito il libro poche ore fa e ne sono uscita distrutta proprio come hai scritto tu ... Green è stato fantastico, ha raccontato una storia speciale e particolare, il lettore prova tante emozioni ma quella che prevale, ovviamente, è il dolore! La morte di Augustus è stata sconvolgente, anche se ad un certo punto era scontato che dovesse morire mi ha comunque lasciata senza fiato! Ho sperato fino alla fine che stesse bene, mi dicevo guarirà e invece ... ooooooh che tristezza ... Fantastico questo libro!
RispondiEliminaCiao, scusa se rispondo solo ora! :S
EliminaC'è un punto nel libro in cui Green dice che il dolore necessita di essere sentito. Ecco, secondo me, è riuscito ha trasmettere bene il messaggio xD
Mi potete fare la relazione del libro?
RispondiEliminaChiunque tu sia, ho una sola cosa d dirti: SEI UN GENIO! XD
EliminaOK, ho 14 anni e forse non capirò niente di dolore ma questo libro me ne ha fatto provare più di tutto quello che ho provato fin' ora... ho pianto, riso, sperato, vissuto veramente, tutto grazie a lui... ho cercato di mettermi nei panni di Hazel, cosa che, anche per mia fortuna, non è stata davvero facile ed è stato meraviglioso riuscire a percepire in un libro tutti i sentimenti che si possono provare in una vita intera... sono stata male 1 settimana dopo la lettura ma ora penso di essere più pronta, più pronta ad affrontare la vita con i suoi dolori e le sue gioie.
RispondiEliminaBe', ho finito adesso questo libro e frantumata e spezzettata mi sono ritrovata a digitarne il titolo su google per cercare conforto e ok, sono arrivata nel post(o) giusto... :-) Mi ha fatta stare malissimo perché racconta le cose e rende i personaggi in un modo estremamente vero. Non cade mai nel patetismo pur traboccando di sentimenti (contrastanti).
RispondiEliminaSPOILER
Per tre quarti del romanzo ero convinta che sarebbe morta Hazel (magari lasciando la narrazione in sospeso come in "Un'imperiale afflizione")... sapere ad Amsterdam che invece era Augustus in fase terminale è stato un colpo tremendo. La scena più toccante per me è stato il bacio nella casa di Anne Frank, mi è sembrato il trionfo dell'amore sul dolore e sull'ingiustizia e mi è piaciuto quello che Hazel ha provato: amore per il suo corpo e un significato a tutta la fatica per arrivare a quel punto. Straziante e bellissimo.
Io non riesco a capire il significato del titolo!
RispondiEliminaE' un riferimento shakesperiano.
EliminaLeggi il libro e capirai : )
Ho appena finito di leggerlo e ne ho scritto una recensione sul mio blog! Mi è piaciuto moltissimo!!!
RispondiEliminaCerto in alcune parti cade un poco nella retorica, ma trovo che complessivamente riesca a ritrarre in maniera spontanea e fresca i complessi temi di adolescenza, morte e malattia.
Ora mi incuriosisce vedere il film e sono anche tentata di leggere gli altri romanzi di John Green... ;D
Ho finito di leggere "Colpa delle Stelle" oggi e mi sono subito fiondata qui per scrivere una recenzione su questo bellissimo libro. In realtà, più che un libro per me è stato un piccolo manuale di istruzioni per la vita. Nel libro di John Green sono mischiati in una sinfonia perfetta amore, passione, tenacia, tristezza e dolore, con un solo messaggio finale: vivere la vita al massimo. Qualcuno disse "Oggi è un dono. Per questo si chiama presente". Per me Colpa delle Stelle ha oltrepassato il significato letterario. Forse perché non racconta fatti di fantasia, come i libri che adoravo e tuttora adoro leggere, ma di fatti che potrebbero benissimo far parte della nostra realtà quotidiana. Non scriverò, come molti, che questo libro mi ha spezzato il cuore. Anzi, mi ha rinforzato. Le sofferenze esistono e continueranno ad esistere. Non è con la disperazione che si va avanti. Basta vivere al meglio il presente, poi chissà?
RispondiEliminaQuesto per me è stato il brillante Romanzo con la R maiuscola di John Green.
Il "Consigliato" ci sta tutto.
Grazie mille per aver letto questo commento così piccolo rispetto alla grandiosità del libro "Colpa delle Stelle".
Beatrice.
Ho visto il film ma vorrei leggere anche il libro...il film mi è piaciuto moltissimp
RispondiElimina*moltissimo
RispondiEliminaGrazie della (bella) recensione. Ho avuto la fortuna di aver letto il libro in inglese. Non so se la traduzione renda onore all'originale. Trovo però che il titolo "Colpa delle stelle" sia orrendo. Non è una canzone di Alan Sorrenti, santo cielo! :)
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