sabato 7 luglio 2012

Recensione: Muses - Francesco Falconi

Titolo: Muses
Autore: Francesco Falconi
Prezzo: 17.00€
Dati: 2012,489 p.,rilegato
Editore: Mondadori (collana Chrysalide)


Anche il tuo destino è scritto.
Tu ce la farai, Alice.
Sei tu la persona che le muse aspettavano da secoli.

Trama:
Quando scappa da Roma diretta a Londra, coperta di tatuaggi e piercing, Alice sente che la sua vita potrebbe cambiare per sempre. Ha appena scoperto di essere stata adottata, ma per lei questa notizia è quasi un sollievo. Cresciuta con un padre violento e una madre incapace di esprimere il proprio affetto, ora Alice deve scoprire le sue radici e l’eredità che le ha lasciato la sua vera famiglia. Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani, non si sono mai estinte. Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E Alice è una di loro. La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme.
Ma un dono così può scatenare l’inferno.
E sta per accadere.

L'autore:
Francesco Falconi è nato a Grosseto nel 1976. Da sempre amante del fantasy, dal 2006 a oggi ha pubblicato tredici libri. Vive a Roma. Della scrittura dice: "Non è un mestiere. Non è un hobby, né una passione. È un'esigenza di cui non si può fare a meno."

Recensione:
A cura di Marco Locatelli
Muses è un libro che mi ha colpito, ma negativamente.
È strano per me trovarmi a scrivere una recensione negativa in mezzo ad un sacco di pareri positivi che invadono il web praticamente dall'uscita del libro stesso — non mi piace essere negativo e criticare il lavoro di qualcuno, ma questo libro non mi è proprio piaciuto.
Più che altro, il mio rapporto con esso è stato strano dall'inizio. Già la cover non mi piaceva, e la classica ragazza-coi-capelli-scompigliati sembrava dirmi "non comprare questo libro, è esattamente come tutti gli altri". Forse, avrei dovuto ascoltarla. Tuttavia, eccomi qui.
Muses vede come protagonista Alice De Angelis, una ragazza di vent'anni dal passato triste e disastrato, che cerca un modo per riscattarsi da esso nella droga, nell'alcool e nelle cattive compagnie e che non ha più speranze per la propria vita. Nel momento, però, in cui viene a sapere di essere stata adottata, inizia un viaggio alla ricerca di sé stessa, scoprendo di essere una discendente delle antiche Muse e di avere poteri magici.
Fin qui ci può stare tutto. Forse, a parte la poca originalità nella creazione di un personaggio adolescente che fa la ribelle, che esce con cattive compagnie per dimenticare il passato e che ha la faccia piena di piercing, la struttura principale del romanzo è tollerabile. Si può chiudere un occhio, lasciar perdere la protagonista creata a pennello per essere dark e triste e sfaccettata ed immergersi in una storia fatta di mitologia. Peccato che le braccia mi siano cadute proprio qui.
Piccola premessa: Muses dà un'interpretazione propria alla mitologia greca, in particolare al mito delle muse. Premessa alla premessa: non ho nulla contro le re-interpretazioni di miti. È interessante vedere come la gente attinga alle mitologie per creare storie del tutto nuovo — è anche una cosa che faccio spesso nel mio privato, quindi il problema non si pone. Il vero e proprio problema è che ci troviamo, per quanto riguarda la seconda metà del libro, davanti ad una trama buona ma sostenuta da una mitologia terribile — da mettersi le mani nei capelli. Abbiamo le Muse, e fin qui okay. Si reincarnano di generazione in generazione, ed ognuna di esse ha una sua specialità. Un ottimo pretesto per inserire il personaggio della musa della tecnologia, che smanetta coi computer, si infiltra in sistemi di sicurezza e controlla tutto tramite social network vari, ma che in realtà rappresenta il solito stereotipo della ragazza nerd incallita. 
Poi abbiamo la musa che ispira i blog letterari. No, aspetta. Un secondo. Rileggo. Musa che ispira i blog letterari. Ho sentito giusto? Sì? No? Sì. Cos'è?. Cos'è?!
È stato preso il concept delle muse e gli sono stati applicati quei due o tre plot devices utili per far proseguire la trama. Peccato però che la mitologia sia spiegata in maniera blanda e fredda e ripeto, non mi dà fastidio la modernizzazione delle muse, quanto il fatto che non sia stata resa al massimo.
La trama, come dicevo, è buona dalla seconda metà del libro: ci sono intrighi, tradimenti, scoperte e misteri, ma sarebbe stata decisamente migliore se la mitologia fosse appunto più sviluppata e i personaggi non fossero copie carbone di luoghi comuni già visti: la ragazza trasandata dal passato tragico, il figone misterioso, la nerd dell'informatica, la zia ricca e premurosa, e chi più ne ha più ne metta.
Inoltre Falconi non scrive male. Ha carattere, uno stile estremamente personale e si vede l'esperienza che ha alle spalle. Forse in alcuni tratti ha lasciato che Alice, la narratrice della storia, si dilungasse in descrizioni troppo filosofiche ed oniriche, che non portano avanti la trama, ma questo è l'unico difetto dal punto di vista tecnico, poiché per il resto Muses si fa leggere bene e velocemente risultando però un prodotto complesso e a tratti poco comprensibile, non nella sua forma quanto nella struttura. Durante la lettura mi sono chiesto, più volte, dove volesse arrivare l'autore, quali messaggi volesse veicolare e vi ho trovato solo tanta incoerenza e personaggi che mostrano fin troppe sfaccettature, risultando così poco credibili.
Ho capito che Falconi voleva scrivere qualcosa di nuovo e originale così tanto da complicare ulteriormente le cose, riuscendo però a pubblicare un lavoro che sembra essere una mera accozzaglia di elementi.
I pregi di questo libro sono la struttura principale della trama, la scrittura e il finale che, se non altro, ispira a continuare la lettura. Ma per il resto, noia, noia e noia.

Consigliato? Sì e no. Sì ad un pubblico giovane, che cerca un'introduzione all'urban fantasy. No ad un pubblico maturo; in questo caso sarebbe meglio passare oltre.

Voto:

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7 commenti:

  1. Io non ci vedo proprio nulla di strano invece. Come stupirsi che tanta feccia come Twilight venga osannata, che i premi "Strega" finiscano in mano a autori di carta straccia coi tempi che corrono (lontanti da quelli di Cesare Pavese!) e le operazioni modaiole e danarose con cui la massa viene lobotomizzata e convinta di essere di fronte a un'opera d'arte? Non parlo certo di Muses, che non ho letto, ma del principio per cui chi dissente dalla massa debba sentirsi quasi svilito, pronto al peggio: pessimo atteggiamento. Fuori le unghie e dite la vostra a prescindere, specialmente se c'è di mezzo una moda come l'Urban e surrogati.

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  2. L'ho letto anch'io da poco e anche a me ha annoiato abbastanza, per non parlare degli stereotipi in cui cade di continuo. Strano perché su Anobii ne parlano tutti benissimo ed è un vero peccato perché le precedenti opere di Falconi mi erano piaciute parecchio e lui sa scrive molto bene.

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  3. Il libro è scritto davvero bene e a me ha fatto passare un paio d'ore spensierate senza però esaltarmi particolarmente. Una lettura estiva e leggera, non ne sono rimasto troppo deluso proprio perché non avevo grandi aspettative.

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  4. Io vado controcorrente: è un libro meraviglioso che mi ha dato un sacco di emozioni. Il migliore che ho letto quest'anno
    Carlo

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  5. Libro molto piacevole. L'ho letto in un giorno intero al mare. Scorrevole, la trama scivola via in fretta, l'autore non è mai prolisso ma riesce a fondere bene la necessità dell'azione con le riflessioni e l'approfondimento psicologico della protagonista. Originale l'idea di riprendere le Muse, credo sia la prima volta mi capita di trovarle come protagoniste in un libro di hurban fantasy, e accattivante (e incasinata al punto giusto) la trama, che mette insieme intrighi, tradimenti, colpi di scena, amore e misteri. Il finale poi è stato particolare e lascerebbe pensare ad un seguito.. chissà! Speriamo!

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