sabato 21 luglio 2012

Recensione: Anna vestita di sangue - Kendare Blake

Titolo: Anna vestita di sangue
Autrice: Kendare Blake
Prezzo: 12.90€
Dati: 2012,283p.,rilegato
Editore: Newton Compton (collana Vertigo)

«Una storia intricata, con un protagonista che uccide i morti ma è quasi innamorato della morte stessa. Alla fine del libro lo sarete anche voi. Romantico e affascinante.» 
Cassandra Clare 
Trama:
Cas Lowood ha ereditato una strana vocazione: uccidere i morti... Suo padre lo faceva prima di essere ucciso dal fantasma che stava cercando di annientare. E ora Cas, armato del misterioso pugnale athame, continua la missione: viaggia di città in città insieme alla madre, una strega, e al suo gatto fiuta-fantasmi, alla ricerca di spiriti malvagi. Quando arrivano a Thunder Bay per eliminare quella che la gente del posto chiama "Anna vestita di sangue", Cas non si aspetta nulla di diverso dal solito. Si trova invece di fronte a una ragazzina posseduta dalla rabbia e vittima di maledizioni, uno spirito diverso da quelli che è abituato a distruggere. Indossa ancora il vestito che aveva quando fu assassinata, nel 1958. Dal giorno della sua morte, Anna uccide chiunque osi entrare nella dimora vittoriana vecchia e cadente in cui un tempo viveva. Gli spiriti delle sue vittime penetrano il legno marcio delle pareti, strisciano sul pavimento ammuffito e viscido delle cantine, senza trovare pace... Per qualche strano motivo però, Anna non uccide Cas. Anzi, si rivela l'unica in grado di aiutarlo a trovare il fantasma maligno che lo ha privato del padre. Così, insieme agli altri strani amici del giovane, streghe e stregoni in erba, formeranno una squadra disposta ad affrontare ogni pericolo. Ma Cas dovrà risolvere un problema ancora più difficile di questo: quale sarà infatti il destino di Anna?

La serie:
  1. Anna vestita di sangue - disponibile in Italia da Giugno 2012
  2. Girl of Nightmares - ancora inedito in Italia
L'autrice:
Kendare Blake adottata all’età di sette mesi, arrivò nella cittadina di Cambridge, nel Minnesota, dalla Corea del Sud. Si è laureata negli USA e ha conseguito un master in Scrittura Creativa presso l’università di Middlesex, a Londra. 
Sito ufficiale dell'autrice!

Recensione:
Desiderare un libro per la bella copertina è una delle mosse più rischiose che un lettore possa mai fare. Lo sappiamo tutti, del resto. A volte va bene e a volte va male. In questo caso non mi è andata male, ma neanche benissimo. Ho letto un libro scorrevole e senza molte pretese, il giusto modo per tenere la mente occupata dal finale de Il canto della rivolta, che mi aveva praticamente distrutto cuore, anima e mente. 
Ho fatto la corte per tanto tempo ad Anna vestita di sangue perché mi aveva conquistato già da ben prima della pubblicazione italiana, l'avevo adocchiato in lingua originale girovagando per il web ed ero rimasto folgorato dalla cover con quell'irresistibile fascino gotico e dalla trama riportata in quarta di copertina. Così, quando è arrivato il momento di selezionare il prossimo libro da leggere, l'ho acciuffato dallo scaffale e mi sono fiondato in quella che si è rivelata una buona lettura per trascorrere piacevolmente qualche ora delle mie calde giornate estive, una lettura da ombrellone carina, dico davvero, ma non la lettura che mi aspettavo da un romanzo che avevo atteso per così tanto tempo. Avevo delle aspettative troppo alte? Probabilmente sì. Sono rimasto deluso? In parte. Mi aspettavo qualcosa di più e la recensione fuorviante del Kirkus Reviews riportata sulla cover non ha di certo giocato a suo favore.

Questo romanzo appartiene alla migliore narrativa horror.
Kirkus Reviews

Come ho già detto più volte io sono un amante della cultura horror sia in ambito cinematografico che, più recentemente, letterario. Non mi ritengo assolutamente un esperto in materia ma so cos'è l'horror e di certo quello di Anna vestita di sangue non è ciò che io mi aspetto quando si classifica un titolo come appartenente alla migliore narrativa horror. Per carità, credo sia possibile che questa accattivante ghost story possa far venire qualche sussulto  ai lettori più impressionabili, ma sono momenti di paura degni di un libro da spiaggia e li ho trovati solo di un tantino superiori a quelli delle storie alla Piccoli Brividi poiché non effettuano alcun lavorio psicologico nella mente del lettore, sono passeggeri e si dimenticano troppo facilmente. 
D'altro canto però la Blake mostra una spiccata capacità nel ricreare atmosfere caratteristiche del genere southern gotic: palpabili, suggestive, gotiche, nebbiose e dal gusto retrò. Credo che proprio questo tipo di location abbia finito per essere, a mio avviso, il maggior punto di forza della storia, che in molti momenti assume tutte le caratteristiche di un racconto attorno al falò in una notte di mezza estate.
Detto questo, vado a toccare quello che è stato, nel mio caso, l'elemento di maggior disturbo durante la lettura: il continuo susseguirsi di deja-vù. In molti casi mi è sembrato che l'autrice abbia voluto attingere a piene mani dal vasto compendium delle serie TV americane che trattano l'ambito paranormale, prendendo molti spunti da Supernatural, attingendo qualcosa anche dalla celeberrima Buffy e mettendoci in mezzo una spruzzata di Ghost Whisperer, il tutto per creare una trama e una gamma di personaggi che si muovono tra continui "già visto" e "già fatto" e, per uno che ama le storie di fantasmi, è davvero impossibile non notare i cliché che affiorano di pagina in pagina. 
Possibile che sia davvero tutto qui quello che si può scrivere e fare con queste creature dell'universo soprannaturale? 
Mi sono ritrovato nell'imbarazzante situazione di prevedere molti degli sviluppi della trama, i momenti di suspance non riuscivano ad essere completamente tali, e sono rimasto  davvero senza fiato solo durante il flashback che svela il passato di Anna con le dinamiche del suo omicidio. Perfino il modus operandi mi è sembrato eccessivamente lineare e banale, e ne ho avuto la conferma con la comparsa, a circa sessanta pagine dal finale, del cattivone di turno che, anche qui, con le sue fattezze da fantasmino wodoo, sembrava uscito da una delle puntate delle suddette serie televisive o da un film horror di (mia) lontana memoria. Per concludere in bellezza, il romanzo si chiude con un cliffhanger che non so in quanti finali di stagione sia già stato visto.
Tra i lati positivi va invece evidenziata l'ottica maschile in cui la Blake racchiude la narrazione, scelta coraggiosa, che riesce a donare una prospettiva diversa e particolare in un mondo costellato da protagoniste femminili. Cas, il protagonista e narratore della storia, mi è apparso inizialmente come un ragazzo detestabile, odioso, egocentrico e in alcuni casi decisamente troppo convinto di essere il Superman figo della situazione, seppur con le sue giuste ragioni. Ma l'autrice ne effettua un'evoluzione davvero ben riuscita, spogliandolo della patina eroica e mostrandocelo dinanzi per il ragazzino che è, con i suoi pregi e i suoi difetti, le sue paure e le sue debolezze, ma senza privarlo mai di un irresistibile vena ironica e strafottente che alleggerisce l'atmosfera e lo rende un personaggio particolarmente carismatico. Per una volta ho apprezzato anche la parte paranormal romance, anzi, il rapporto tra Cas e Anna mi ha fatto una tenerezza immensa e ricordato  un po' quelle bizzarre storie d'amore alla Tim Burton: macabre e sui generis. Anna, il punto centrale dell'intera storia, è un personaggio controverso  e molto curato.  Ho adorato la dicotomia tra la parte buona e quella malvagia, peccato che, secondo me, non ci si soffermi adeguatamente sulla sua analisi psicologica, o meglio, ci si sofferma abbastanza, ma non quanto sarebbe stato necessario per donarle uno spessore concreto. Il resto dei personaggi non mi ha deluso o entusiasmato, semplicemente mi sono stati tutti abbastanza indifferenti eccetto Carmel, che perlomeno mi era simpatica.  
Un altro punto a favore sono  alcune scene splatter aggiunte qua e là dall'autrice, che non scade mai nel trash, ma dimostra una maestria che, a mio parere, non è stata adeguatamente sviluppata solo perché questo doveva essere un "romanzo per giovani adulti"Ma chi lo dice che i "giovani adulti" non debbano essere adeguatamente spaventati? Mia madre a sei anni mi faceva guardare IT e sono cresciuto bene lo stesso.
Per concludere, Anna vestita di sangue è un libro da leggere per quello che è: una storia molto leggera, e non sempre originale, per i lettori più giovani che vorranno raffreddare le loro vacanze con qualche brivido letterario da divorare in pochissimo tempo. Non è assolutamente un horror vero e proprio, ma è in grado di far passare un paio d'ore immersi in un romanzo che mescola momenti d'azione e adrenalina con una storia d'amore molto dolce.

Consigliato? Non è nulla di nuovo e originale, ma, se volete una ghost story per ragazzi poco impegnativa e molto scorrevole, con qualche scena splatter e del romance carino, questo potrebbe fare al caso vostro. Non aspettatevi fuochi d'artificio!

Voto:

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4 commenti:

  1. Non l'ho letto e non credo che lo leggerò per ora. Se devo leggere un horror, ne voglio uno che mi spaventi sul serio.

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    1. Io ho in libreria Lovecraft e non vedo l'ora di farmi spaventare da quest'autore del brivido :P

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  2. AHAHA! Tu l'hai paragonato a Superman, io a Batman XDD Come avrai capito anche a me Cas non stata proprio simpaticissimo!

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    1. Ahahaha! A pensarci bene più che a Superman, data l'età, andrebbe paragonato a Spiderman XD Comunque Cas per me è stato il male minore. Il finale raggiunge l'apice della banalità. Cioè, non vorrei dire, ma quante volte Buffy è discesa all'inferno? :/

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