sabato 31 dicembre 2011

Recensione: 22/11/’63 - Stephen King

Titolo: 22/11/’63
Autore: Stephen King
Prezzo: 23.90€
Dati: 2011,780p.,rilegato
Editore: Sperling & Kupfer

«Tornerò indietro domani, e mi preparerò a fare quello che va fatto.»
«No», ribatté, «a disfare quello che va disfatto.» Mi strinse la mano. Le dita erano sottili, ma nella presa conservava un po’ di forza. «Si tratta di questo. Trovare Oswald, impedirgli di fare la stronzata, e cancellargli dal muso quel ghigno gongolante.»

Trama:
Jake Epping è un tranquillo professore di Lisbon Falls, Maine, e il suo posto preferito per fare quattro chiacchiere è la tavola calda di Al. Che ha un segreto: la dispensa in realtà è un passaggio temporale, e conduce al 1958.
Per Jake è una rivelazione sconvolgente, eppure l'incredulità non gli impedisce di farsi coinvolgere nella missione che ossessiona il suo amico da tempo.
Se mai hai voluto cambiare veramente le cose, Jake, questa è la tua occasione: ferma Oswald quel 22 novembre 1963. Salverai Kennedy. Salverai suo fratello Bob, e Martin Luther King; bloccherai le rivolte razziali. E forse eviterai anche la guerra in Vietnam. Basta che passi per la "buca del coniglio", sul retro della tavola calda. Non importa quante volte l'attraversi: uscirai sempre sul piazzale di una fabbrica tessile di Lisbon Falls, ore 11.58 del 9 settembre 1958. E non importa quanto a lungo resti in quel passato: al ritorno, nel tuo presente saranno trascorsi due minuti.
Comincia così la nuova esistenza di Jake nei panni di George Amberson e nel mondo di Elvis Presley, James Dean e JFK, delle automobili interminabili, del twist e del fumo di sigaretta che avvolge tutto. Un mondo nel quale Jake è destinato a conoscere l'amore e a sovvertire tutte le regole del tempo. Fino a cambiare il corso della storia.

L’autore:
Stephen King, visionario e acclamato genio della letteratura internazionale, vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha, a sua volta scrittrice. Le sue storie da incubo sono clamorosi bestseller che hanno venduto 350 milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma, Rob Reiner e Frank Darabont. Nel 2003 gli è stata assegnata la National Book Foundation Medal per il contributo alla letteratura americana e nel 2007 l'associazione Mystery Writers of America gli ha conferito il Grand Master Award. Le sue opere sono tutte pubblicate in Italia da Sperling & Kupfer.

Recensione:
A cura di Miriam Mastrovito
Stephen King è noto ai più come il Re del brivido ma chiunque lo conosca davvero concorderà nel ritenere restrittiva questa etichetta per un autore che, a buon diritto, può essere riconosciuto come Re della narrativa in senso lato. Dall’horror al fantasy passando per il western e la fantascienza, la sua corposa produzione letteraria attraversa svariati generi. A contraddistinguere questo scrittore è soprattutto la capacità di ipnotizzare il lettore, di intrappolarlo nel vortice della sua creatività esplosiva generando una sorta di sana dipendenza.
La sua ultima fatica letteraria non può che darne conferma. Discostandosi abbondantemente dai romanzi di taglio horror, 22/11/63 riprende una tematica ricorrente in diverse opere Kinghiane: quella dei viaggi nel tempo e dei mondi paralleli, approfondita soprattutto ne La torre nera. Lo fa però adottando una prospettiva inedita perché, in questo caso, la fiction si salda strettamente alla storia.
Protagonista è Jake Epping, un professore che dopo aver divorziato dalla moglie acquisisce l’abitudine di pranzare nella Tavola calda di Al. Quest’ultimo, divenuto ormai suo amico, un giorno gli confessa di essere molto malato e di avere pochissimo tempo di vita. Prima di morire desidera confidargli un segreto e chiedergli di portare a termine una certa “missione”.
Il segreto di Al consiste in quella che Jake  battezzerà “la buca del coniglio”, ovvero un varco temporale annidato nel retrobottega del  locale che conduce nel 1958. Andare e tornare è semplicissimo e qualsiasi sia la lunghezza del tempo trascorso nel passato, nel presente non trascorrono che due minuti.
La missione che Al vorrebbe ma non può portare a termine consiste nel trattenersi in quel passato fino al 1963 al fine di impedire l’assassinio di Kennedy. L’uomo è convinto che l’uccisione del presidente abbia innescato una catena di causa-effetto dai risvolti negativi per l’intera umanità. Impedire quel crimine, dal suo punto di vista, non significherebbe solo salvare una vita ma cambiare in positivo il corso della storia. Convince anche il professore della sua teoria e gli strappa la promessa di portare a compimento il suo disegno. L’impresa non è affatto facile, in primo luogo perché prima di agire è necessario scoprire se Oswald sia davvero il solo responsabile dell’omicidio - tesi confutata dalle ipotesi complottistiche - e poi perché il passato è inflessibile e non vuole essere cambiato. Jake, sotto le mentite spoglie di George Amberson, identità che assumerà nel passato, lo scoprirà a sue spese. Nell’America dei primi anni ’60 una forza avversa gli remerà contro intralciando a più riprese i suoi piani. A complicare il tutto interverrà la nuova vita che, suo malgrado, l’uomo dovrà intraprendere restando coinvolto in una rete di relazioni e affetti che in più occasioni alimenteranno in lui il desiderio di non tornare indietro.
Sin dalla trama  appare evidente che questo romanzo si inserisce nel quadro di un progetto complesso e ambizioso, un progetto la cui gestazione è stata lunghissima. Lo stesso King ha dichiarato di aver cominciato a elaborare l’idea originaria nel lontano ’72, di averla abbandonata e ripresa nel corso degli anni decidendosi a portarla a termine solo oggi, dopo aver acquisito le informazioni necessarie e aver maturato la convinzione che i tempi fossero maturi a sufficienza perché si potesse tornare a riflettere su una pagina di storia che ancor oggi rappresenta una ferita aperta.
L’ampio lavoro di ricerca e documentazione che sottende il plot di fantasia traspare da ogni singola pagina. Ogni volta che si scende nella “buca del coniglio” per risalire dall’altra parte si ha davvero la sensazione di viaggiare nel tempo. Non cambia solo lo scenario - invecchiato di quasi un cinquantennio nonostante il luogo di riferimento sia sempre lo stesso - ma cambia la moda, cambia il  gergo, cambiano le abitudini. King ricostruisce infatti con dovizia di particolari il background socio-culturale del periodo storico di cui ci racconta regalandoci un bellissimo affresco dell’America degli anni ’60. Meticolosa è anche la ricostruzione degli avvenimenti che hanno preceduto e accompagnato l’omicidio di Kennedy, così come della storia personale di Oswald e degli episodi che lo hanno visto protagonista. Se ne ricava un ritratto psicologico complesso quanto affascinante sul cui sfondo si staglia la figura di Marina Oswald, vittima indiscussa della sua indole violenta.
I personaggi reali convivono con quelli di fantasia. Curioso è che, a un certo punto, compaiano sulla scena, sebbene in veste di mere comparse, un paio di personaggi noti agli estimatori di King: Beverly e Richie, protagonisti del celeberrimo It. Il fatto che risultino immediatamente riconoscibili è un’ulteriore prova di quanto siano indimenticabili. La loro presenza nel contesto si configura un po’ come una rievocazione storico-letteraria (squisitamente Kinghiana) nell’ambito della macro-storia.
Straordinario e incredibilmente vivo è sicuramente Jake/George un uomo costretto a indossare i panni dell’eroe ma che si impone soprattutto per la sua umanità, caratterizzata da timori e debolezze sebbene sorretta da una grande forza d’animo e da buoni propositi.
Coinvolgente e commovente fino alle lacrime è la sua relazione con Sadie poiché, all'occorrenza, King è capace di sfoderare anche una spiccata vena romantica tenendo testa ai migliori tessitori di storie d’amore.
Suspense, imprevisti, coincidenze e colpi di scena non mancano di vivacizzare il filo narrativo tenendo in scacco il lettore dall’inizio alla fine. Le pagine sono tante ma si lasciano divorare, in esse non troverete la soluzione dell’enigma che accompagna la morte di Kennedy - certe domande sono destinate a rimanere senza risposta - ma vi imbatterete in speculazioni sul senso della storia e del tempo davvero interessanti. Scoprirete quanto possa essere determinante ogni singola azione nella complessa architettura che regge il flusso degli eventi determinando il nostro destino. Di certo, dopo aver letto questo libro, presterete maggiore attenzione al battito d’ali di una farfalla e nel registrarlo avvertirete un brivido corrervi lungo la schiena.
Un grande ritorno per un grande scrittore che con oltre cinquanta titoli alle spalle è ancora in grado di sorprendere e di non deludere.

Consigliato? Più che semplicemente consigliato, imperdibile!


Voto:
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic

Cosa ne pensi? Lascia il tuo commento.


2 commenti:

  1. Molto bella la recensione. Il libro devo leggerlo assolutamente. Buon Anno!
    Saluti

    RispondiElimina
  2. Mi hai incuriosita! Proprio in questi giorni ho rispolverato un vecchio romanzo di King. Splendida recensione diventi sempre più bravo!

    RispondiElimina