domenica 8 maggio 2011

Una chiacchierata con...Mathilde Bonetti.

Una chiacchierata con...Mathilde Bonetti


L: Ciao Matilde grazie per aver accettato di fare questa chiacchierata. ti piace il cielo stellato su di noi? 
M: Bellissimo...

L: Sai questo cielo è magico. Può trasformarsi in qualsiasi cosa tu desideri, basta solo un pizzico di immaginazione. Metti in moto le ali della fantasia e sposta questa chiacchierata in un luogo a tua scelta, un luogo che ti piace o che ti sta a cuore. io intanto mi godo lo spettacolo.
M: Va benissimo qui! Una stellata come questa si vede raramente. E poi io amo la notte. E' il mio momento più produttivo :-) Ci manca un gatto, però. Possiamo provvedere?

Fantàsia, la gatta di Mathilde!
Foto di Mathilde Bonetti.
L: Ma certo fai pure, tutto è possibile qui.
M: Eccolo! E' arrivato! Ed è Fantàsia, una delle mie bellezze. Sai che ho sei gatte? Sono sacre di Birmania.

L: Certo che so della tua passione per i sacri di Birmania, era scritto tutto nella tua biografia. 
Ah  ho portato con me un po' di bibite per vincere il caldo di questi giorni. Cosa desideri? Thè alla pesca oppure qualche bevanda gassata? 
M: Sidro se ne hai.

L: Ecco a te il tuo sidro. Che ne dici di raccontarmi qualcosa su di te tra un sorso e l'altro? Chi sei e cosa ti piace fare nella vita privata? So che hai una grande passione per il ballo, vero?
M:  Sono una ragazza che ama i gatti, le storie d'amore che finiscono bene e sì, il ballo, perché appaga la mia natura romantica. Io ballo in coppia con il mio amore. Ballo da sala. E danze standard. 

L: Hai dedicato i tuoi primi libri alla passione per il ballo giusto? Quando hai iniziato a pensare di diventare una scrittrice e come è avvenuta la tua prima pubblicazione?

M: No, in realtà al ballo ho dedicato solo un romanzo, 'Vuoi ballare con me?' (Piemme), una storia fresca e divertente che consiglio a tutti per un paio d'ore di evasione...

E il desiderio di diventare scrittrice è nato con me: era il mio sogno di bambina. Bigiavo la scuola anche alle medie fingendomi malata per scrivere il mio libro... Dopo il liceo ho cominciato a fare la giornalista, perché mi sembrava un buon modo per seguire la mia passione - scrivere, appunto - in attesa di avere un primo libro valido da proporre (quelli scritti alle medie erano terribili come potrai immaginare!). E proprio dal giornalismo mi è arrivata un'idea che è stata molto apprezzata: ho intervistato 5 grandi inviati italiani, fra cui Ettore Mo del Corriere della sera e Lucio Lami, raccogliendo le testimonianze di ciò che hanno fatto per portare a casa "il pezzo" nelle zone calde del mondo. E' stato il mio primo libro e avevo solo 25 anni. Ne sono molto orgogliosa, anche se è fuori catalogo ormai.


L: Da lì in poi hai continuato scrivendo libri per bambini? Come mai hai scelto di partire da questo target di età per poi alzare il tiro e scrivere una storia per ragazzi per la collana Freeway della Piemme?

M:  No, come ti ho appena raccontato io ho iniziato con libri per adulti e non per bambini... Anche la mia seconda opera, 'E gli elfi cantarono', era una raccolta di racconti fantasy per "grandi". Però in quel periodo traducevo tanti libri teen dall'inglese per Mondadori, così alla fine ho cominciato a scrivere anche io romanzi per adolescenti e per bambini. Ma non è una cosa fissa. Scrivo di tutto. Ho scritto anche un manuale scientifico per il mantenimento dei sauri in cattività, che è una pietra miliare fra gli appassionati in materia: '100 Sauri' (Mondadori). Quindi come vedi sono un'autrice a 360° :-) Magari il prossimo libro sarà un giallo ;-) 

L: La musica è la vera protagonista di questo tuo ultimo libro, 'Love Factor'. Che rapporto hai tu con questa? Quali sono i tuoi cantanti prefeiti e che genere ascolti solitamente? 
M: Io ascolto di tutto - classica, moderna, anni '50... Soprattutto anni '50. Del resto molti degli slow fox e dei quickstep che ballo sono anni '50! I miei cantanti preferiti? Caspita... un'infinità! Molti di quelli citati in Love Factor prima fra tutte la grande Ella Fitzgerald... Ma l'elenco è lunghissimo...

L: Da dove è nata l'idea del talent show? Ti piace molto questo genere di programmi ?
M: No, non mi piacciono in particolar modo in talent show, anzi... Solo che sono attuali e sono seguiti da un sacco di ragazzi. Quindi mi sono detta: perché no? Infondo non ci sono molti romanzi ambientati in questo mondo... L'idea è nata dalla storia di una mia conoscente comunque. L'uomo che ora è suo marito l'ha vista in un programma TV e ha fatto di tutto per incontrarla nonostante non sapesse assolutamente nulla di lei. E' un po' quello che Boris fa con Estella...

L: Estella, la protagonista del tuo romanzo è una ragazza che ha sempre cantato solo per passione, ma non c'è mai stato da parte sua un vero e proprio studio della musica al contrario degli altri partecipanti di Musica per un sogno. E questo capita spesso a molti concorrenti degli odierni talent show? Tu cosa ne pensi? Ti sembra giusto far raggiungere la fama a ragazzi - spesso molto giovani - che non hanno mai frequentato un conservatorio e hanno come unica arma la loro voce?
M: Credo che ai talent show si presenti un vasto campionario di concorrenti: sia chi ha una certa preparazione, sia chi ha solo talento, sia che non ha né uno né l'altro oppure entrambi... Se è giusto far raggiungere la fama a ragazzi che hanno come arma solo la loro voce? Dipende. Ci sono sempre stati enfant prodige dal talento naturale. Guarda Shirley Temple, tanto per citarne una. E sì, se desiderano cantare (o qualsiasi altra cosa facciano) e hanno la determinazione per andare avanti con convinzione, perché no? Però deve essere una loro decisione, questo è certo, e non una scelta dettata dalle influenze esterne (genitori, amici, società).

L: Love Factor è un libro che incita a sognare. Lo vediamo dalla scelta della protagonista di partecipare a questo talent show nonostante il padre la voglia a lavorare nella sua agenzia.
Il sogno di Estella sembra quasi irraggiungibile eppure lei si ostina a combattere. Quanto è importante per te inseguire i proprio sogni? Lo si dovrebbe fare anche quando sono irraggiungibili? Non si rischia di essere delusi dalla realtà?
M: Io credo che nessun sogno sia irraggiungibile. Viviamo in un'epoca in cui tutto è possibile. Basta volerlo. E crederci fino infondo. E' proprio questo il messaggio di Love Factor: coltivare i propri sogni e realizzarli, perché è questa la chiave della felicità. E se per caso la realtà delude, se per caso uno non riesce a ottenere ciò che vuole significa che deve riprovarci, magari seguendo un'altra strada. Oppure significa che infondo non lo vuole veramente.

L: Uh, guarda stavo per dimenticare la merenda che avevo portato per l'occasione: una torta al cioccolato e del gelato al pistacchio. Quale preferisci Mathilde? Io prendo un pò' di entrambi se non ti dispiace. Sono un gran goloso
M: Anche io prendo tutte e due! :-)

L: Mentre consumiamo queste delizie dimmi un po': nella tua vita ci sono sicuramente sogni realizzati e sogni da trasportare nella vita vera. Quali sono?
M: I sogni realizzati sono tanti, primo fra tutti l'amore. E naturalmente quello di diventare una scrittrice. Sapessi quanto ho lottato! Da realizzare ce n'è una caterva: tutti i nuovi libri che devo scrivere, aprire una scuola di ballo... vincere i prossimi Campionati Italiani di danza sportiva di inizio giugno in almeno una disciplina... Magari avere un figlio, un giorno. Sono tanti eh? Io sono una sognatrice nata.
Ma anche una che li rende reali :-)

L: Hai dedicato il tuo ultimo romanzo a tuo padre. Come mai? Hai un rapporto speciale con lui. Ti ha spronato o no a inseguire i tuoi sogni?
M:  Mio padre è un sognatore come me, ma non è riuscito a realizzare i suoi sogni ahimé. E' per questo che gli ho dedicato Love Factor. E sì, ho un rapporto speciale con lui. Mi ha trasmesso la sua natura tumultuosa e romantica. Però non posso dire che mi abbia spronato a inseguire i miei sogni, anzi. Mi esortava a stare con i piedi per terra...

L: E il resto della tua famiglia, quanto influisce sulla tua carriera?
M: Zero. Ho sempre scelto di fare quello che volevo nonostante i contrasti. E ti assicuro che sono stati tanti. Pensa che quando ho iniziato a fare la giornalista ero appena stata assunta come segretaria in un'importante multinazionale dove avrei avuto possibilità di una carriera lampo. Ho dato le dimissioni dopo due mesi - con grande dolore di mia madre e anni di contrasti - perché non era la mia vita...

L: Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Pubblicherai altri libri per ragazzi o continuerai a puntare su un target inferiore?
M: Entrambi. Ho appena firmato 4 nuovi contratti per il 2012 sia per ragazzi, sia per adulti! E sono al settimo cielo perché erano tutte proposte mie!

L: Oh Mathilde il tempo sta per scadere e le merende sono finite (mannaggia!)! Prima di salutarti voglio farti però un altro regalo, scegli una delle stelle in cielo, dalle un nome e questa sarà tua per sempre. Te l'ho detto che questo posto è sorprendentemente speciale :)
M: Allora la chiamerò Fantàsia, come le mia bellissima gatta che sta già tornando a casa. Sai perché? Perché Fantàsia è un po' magica anche lei: è la protagonista di due miei libri per bambini della collana del Battello a Vapore (Piemme) che sono stati dei best seller nel vero senso della parola - La gatta magica e Le nuove avventure della gatta magica! Ed è la capostipite del mio piccolo allevamento amatoriale :-) (http://www.birmaniargentovivo.com/)

L: Bene carissima ora è arrivato il momento di salutarci. Ti auguro un futuro radioso e che tutti i tuoi sogni possano un giorno realizzarsi. Ricorda, io sono sempre qui per ogni evenienza, è stato un piacere poter parlare con te, spero vorrai concedermi un'altra merenda insieme prima o poi.
M: Per la prossima merenda ti preparo io qualcosa di speciale almeno ricambio la tua gentilezza! E' stato un piacere anche per me e grazie per avermi ospitato :-)

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1 commento:

  1. grazie per l'intervista, Leo! E' molto carina :-)
    Mi piace com'è scritta anche la tua recensione di Love Factor. Peccato non ti sia piaciuto il libro, ma andrà meglio con il prossimo, spero.
    Per quanto riguarda il mio stile troppo semplice.... caspita, è sempre stato il mio punto di forza! Anche quando facevo la giornalista... Montanelli insegna :-)
    Baci e complimenti per il blog e il tuo lavoro.

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