domenica 26 febbraio 2012

Blog Tour, Quinta Tappa: Antarctica - Mario De Martino


Benvenuti alla quinta tappa dell'Antarctica Blog Tour, un vero e proprio tour, attraverso i migliori siti e blog letterari del web, incentrato sul romanzo Antarctica, di Mario De Martino, in libreria per Casini Editore dalla fine di marzo 2012.

Prima di introdurre l'argomento di oggi, diamo uno sguardo alla trama del libro:



1947. Nel corso dell'operazione Highjump il sottomarino USS Rebecca capta un segnale radio VLF in prossimità della costa della Nuova Svevia, in Antartide. Giunti sul posto, i militari rinvengono un imponente velivolo intrappolato nei ghiacci. Il carico che trasporta li lascia esterrefatti: un ordigno luccicante che comincia a trasmettere un misterioso messaggio in codice Morse. Il presidente Truman si convince che il velivolo sia un'arma nazista di ultima generazione. Si mette allora in contatto con l'ex ministro britannico Winston Churchill e chiede di consultare le decrittazioni dei messaggi nazisti effettuate a Bletchley Park. Scoprirà una verità agghiacciante. 

1976. Ricoverato in un ospedale psichiatrico per istigazione al suicidio, il dodicenne Mark Weber nasconde un segreto che potrebbe cambiare il corso della Storia. La sua presenza non passa inosservata, e intorno a lui cominciano a muoversi le ombre di chi agogna al potere. Ma...


Giorni nostri. Una catena di efferati delitti insanguina le strade di Los Angeles. L'FBI e la CIA intraprendono una pericolosa caccia all'uomo. Cosa si annida nella mente criminale del killer? Quali segreti nasconde il Governo in una piccola isola sperduta nell'Oceano Pacifico? Ma soprattutto, qual è il filo che, a distanza di sessant'anni, lega gli omicidi all'ordigno ritrovato in Antartide?



Il romanzo si apre con l'inspiegabile ritrovamento di un misterioso congegno tra i ghiacci dell'Antartide. La data non è casuale: il 1947, come alcuni di voi sapranno, è l'anno di nascita dell'ufologia moderna, un anno caratterizzato da tanti misteri e segreti.

La seconda guerra mondiale si è conclusa da poco, portando devastazioni di ogni tipo. Gli orrori del conflitto sono ancora bene impressi nella mente dei tanti che li hanno fronteggiati.

Eppure, nonostante le ingenti spese sostenute negli anni precedenti, la marina degli Stati Uniti mette in piedi la più imponente missione scientifica in Antartide, quella che è passata alla Storia come l'operazione Highjump.

La domanda nasce spontanea: perché?

L'operazione Highjump (o The United States Navy Antarctic Developments Program) ebbe inizio il 26 agosto 1946 e si protrasse fino ai primi mesi del 1947 (il romanzo comincia nel gennaio di quell'anno!), impiegando circa cinquemila uomini, una decina di navi e numerosi aerei.

Nata come una missione esplorativa, l'operazione Highjump aveva diversi compiti: addestrare i militari nelle zone più inospitali, mappare il continente antartico, indagare sulla possibilità di impiantare delle basi militari.

Ma non tutti credono alle fonti ufficiali. D'altra parte, per quale ragione, al termine di una sanguinosa e dispendiosa guerra, gli Stati Uniti avrebbero dovuto mobilitare una flotta di simile portata?

La voce dei complottisti non ha tardato a farsi sentire: il vero scopo dell'operazione Highjump era quello di ricercare eventuali basi naziste in Antartide.


La presenza di basi naziste sul suolo antartico non è mai stata confermata. È indubbio che i tedeschi avessero in grande considerazione il polo sud, sia per la sua posizione geografica (era il luogo più segreto della Terra!) sia per l'impossibilità di incappare in agguati nemici, conducendo lì i propri “esperimenti”. Nel dicembre del '38, i nazisti effettuarono una spedizione in Antartide e, fino al termine del secondo conflitto mondiale, Hitler rivendicò la propria supremazia sui territori della Nuova Svevia (una regione antartica nota in tedesco come Neuschwabenland).


I militari che parteciparono all'operazione Highjump furono divisi in tre gruppi: orientale, centrale e occidentale. La missione fu organizzata dal contrammiraglio Richard Evelyn Byrd ma ufficialmente comandata da Richard Cruzen.
Tra il 1928 e il 1947, Byrd effettuò ben quattro spedizioni in Antartide, sorvolando il continente nel 1929 (un'impresa mai riuscita prima).
Proprio le affermazioni di Byrd hanno destato scalpore negli anni successivi. L'uomo, infatti, avrebbe assistito a fenomeni insoliti e misteriosi...

Diverse teorie del complotto sostengono che in Antartide i nazisti abbiano costruito una base segreta nota come Base 211, nella quale avrebbero sviluppato velivoli di nuova generazione del tutto simili ai moderni “dischi volanti”.
Nonostante sia storicamente accertato che i nazisti abbiano progettato velivoli del genere, nessun documento ha mai confermato il funzionamento degli apparecchi o la presenza di basi militari in Antartide.

Ma è davvero così? In effetti, l'operazione Highjump si concluse con largo anticipo rispetto alle intenzioni originarie. È lecito domandarsi il perché.
Così come è lecito chiedersi per quale ragione, pochissimo tempo dopo (nel 1947-48) la US Navy rimandò una flotta al polo in quella che è conosciuta come operazione Windmill.
E se gli americani avessero davvero trovato qualcosa?

Una tesi “alternativa” è quella proposta dal romanzo Antarctica, in libreria tra pochissime settimane!

Intanto, vi ricordo che è ancora attivo il giveaway con in palio una copia gratuita del libro. Per partecipare, cliccate QUI.

La prossima tappa dell'Antarctica Blog Tour avrà luogo domenica 4 marzo 2012 sul sito Diario di Pensieri Persi e tratterà de I Figli di Atlantide, il precedente romanzo dell'autore!
Non mancate!

Il sito dell'autore: www.mariodemartino.com


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