Titolo: La notte dell’erba cremisi
Autore: Mario Erminio Bussini
Prezzo: 16,90€
Dati: 2011,332p, brossura
Editore: Casini
Come io sia diventato ciò che sono resta un mistero.
Purtroppo la mia vita ha subito una brusca interruzione, un buco di circa tre anni di cui non conosco e non ricordo nulla, se non che mi ha reso la persona che sono oggi.
Autore: Mario Erminio Bussini
Prezzo: 16,90€
Dati: 2011,332p, brossura
Editore: Casini
Come io sia diventato ciò che sono resta un mistero.
Purtroppo la mia vita ha subito una brusca interruzione, un buco di circa tre anni di cui non conosco e non ricordo nulla, se non che mi ha reso la persona che sono oggi.
Trama:
L’autore:
"Se siete pronti partiamo, vi avverto però che le cose si faranno complicate". L'avvertimento di Wes, consulente di polizia chiamato a indagare su un caso di bambini scomparsi, è più che mai fondato, visto che ci si trova da subito immersi in una storia in cui niente è come sembra e il male si confonde col bene, in un crescendo vorticoso di colpi di scena inquietanti ed enigmi che implorano una soluzione. Le sue capacità investigative e l'aiuto di forze invisibili che lo accompagnano fin dalla sua infanzia aiuteranno Wes a sciogliere il tremendo intrico di delitti e minacciose presenze.
L’autore:
Mario Erminio Bussini nasce a Torino nel 1973. Una decina d’anni dopo, viene folgorato da Il mastino dei Baskerville di Arthur Conan Doyle e non riesce più a smettere di leggere. I suoi aguzzini preferiti sono Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft, che non gli danno tregua fino all’incontro con Stephen King, il quale lo schiavizza completamente. Nei pochi attimi liberi, suona la chitarra, canta in alcuni progetti musicali non meglio definibili e colleziona avidamente fumetti e serie Tv americane. La passione per la lettura che lo tiene incatenato però lo reclama continuamente a sé e lo costringe a scrivere dapprima un paio di racconti finiti nel cestino e poi La Notte Dell’Erba Cremisi.
Recensione:
A cura di Miriam Mastrovito
Un uomo, dopo essere stato in coma, si risveglia e scopre di aver acquisito un dono: riesce a comunicare con le anime dei morti. Una facoltà che spaventa molti e fa di lui un emarginato ma che, all’occorrenza, può rivelarsi utile per qualcuno. Quando la polizia si ritrova a indagare su casi di omicidio per i quali sembra non esserci soluzione si avvale infatti della sua consulenza.
Un’idea simile è senza dubbio vincente, tanto da aver ispirato diversi romanzi e qualche telefilm di successo, peccato che non sia per niente originale. Una sensazione di dejà vu mi ha accompagnata per tutta la lettura de La notte dell’erba cremisi e se avete guardato qualche puntata de La zona morta, Medium o Ghost whispers, la stessa impressione accompagnerà sicuramente anche voi qualora decideste di leggere questo libro.
Nel caso specifico siamo a Durham. I corpi senza vita di due bambini sono stati ritrovati in altrettanti tombini. I cadaveri non presentano tracce di violenza sessuale ma rivelano segni di percosse tali da far presumere che le vittime siano state bastonate a morte. La polizia brancola nel buio e per questo decide di avvalersi della collaborazione di un uomo dotato di poteri medianici. Lui è Michael Wesley, un ex militare finito in coma improvvisamente e per ragioni ignote. Il suo viaggio nell’aldilà è durato ben tre anni, non gli ha lasciato alcun ricordo ma gli ha concesso due doni di cui farebbe volentieri a meno: una serie di tatuaggi che gli ornano il cranio rasato e la capacità di comunicare con gli spiriti.
Egli tenterà appunto di mettersi in contatto con i fantasmi delle vittime allo scopo di stanare l’omicida.
In questo modo prende avvio un’indagine in cui thriller e paranormale si fondono.
La trama, nel complesso, appare ben congegnata sebbene lo sviluppo delle investigazioni risulti molto sbilanciato sul fronte irrazionale. I poliziotti, più che avvalersi di una semplice consulenza, sembrano infatti affidarsi completamente al medium e confidare in pieno nelle sue capacità. Il commissario Williamson non manifesta mai stupore o scetticismo di fronte ai comportamenti bizzarri di Wesley. Accetta il dato di fatto che comunichi con i fantasmi come fosse la cosa più normale del mondo e acquisisce le sue rivelazioni senza alcuna riserva. Stessa cosa può dirsi per gli altri componenti della squadra omicidi. Tutti pendono dalle sue labbra e agiscono sulla base delle sue indicazioni, quasi avessero rinunciato del tutto al raziocinio.
D'altra parte il modus operandi di Wesley appare molto plateale perché lui non si limita a percepire presenze e veicolare messaggi provenienti da un'altra dimensione. Egli pone in atto incantesimi di protezione, affronta creature mostruose che teoricamente solo lui dovrebbe vedere ma contro cui l'agente di turno non esita a sparare, e scatena fenomeni inspiegabili quali i poltergeist.
L'abbondante ricorso agli effetti speciali, se da un lato stupisce vivacizzando la storia, dall’altro ne compromette la credibilità riducendo le sue possibilità di inquietare davvero il lettore. Se l'ipotesi di una vita oltre la morte e dell'esistenza di spiriti che interagiscono con il mondo dei vivi può insinuare un dubbio anche nelle menti più razionali provocando qualche brivido, apparizioni di fantasmi in pieno centro cittadino, terremoti e scontri a fuoco con gli stessi non possono che apparirci come frutto di pura fantasia finendo per allentare la tensione.
Da copione anche la parentesi rosa che vede il tenebroso Wesley e la bellissima poliziotta Kate finire tra le lenzuola. Tipica debolezza del sesso forte che, come spesso succede, rappresenterà il tallone d'Achille del protagonista.
Punti di forza possono essere rintracciati nel finale, che riesce a sorprendere consegnandoci un colpevole difficile da indovinare, e nello stile narrativo. L’autore riesce a tenere un ritmo serrato avvalendosi di uno linguaggio estremamente scorrevole e puntando molto sull’ironia. È solo per questo che il romanzo si legge rapidamente e non annoia del tutto pur non raccontando nulla di nuovo.
Consigliato? Solo se siete alla ricerca di un libro scorrevole e poco impegnativo con cui intrattenervi per qualche ora senza aspettarvi grandi novità. Se non avete mai guardato i telefilm citati nella recensione o non avete mai letto niente di simile, potreste anche trovarlo sorprendente.
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