sabato 23 giugno 2012

Recensione: Il canto della rivolta - Suzanne Collins

Titolo: Hunger Games. Il canto della rivolta
Autrice: Suzanne Collins
Prezzo: 17.00€
Dati: 2012, 432.p.,rilegato
Editore: Mondadori (collana Chrysalide)
Disponibile dal: 15 Maggio 2012

Che i Giochi abbiano fine.

Trama:
Contro tutte le previsioni, Katniss è sopravvissuta agli Hunger Games per la seconda volta. Ma anche se ora è lontana dall'arena sanguinaria, non può dirsi salva. Capitol City è molto arrabbiata. Capitol City vuole vendetta. E chi è destinato a pagare per i disordini? Katniss, ovviamente, la Ragazza di fuoco. Come se non bastasse, il Presidente Snow tiene a precisare che ormai tutti sono in pericolo, nessuno escluso: la famiglia di Katniss, i suoi amici più cari, tutti gli abitanti del Distretto 12.
Ora che la scintilla si è trasformata in un ardente fuoco di rivolta, alla Ghiandaia Imitatrice non resta che spiccare il suo volo verso la libertà. Forte e incalzante, finalmente anche in Italia lo sconvolgente finale della rivoluzionaria trilogia di Suzanne Collins, Hunger Games.

La trilogia:
  1. Hunger Games - disponibile in Italia dal 2009
  2. La ragazza di fuoco - disponibile in Italia dal 2010
  3. Il canto della rivolta - disponibile in Italia dal 15 Maggio 2012
L'autrice:
Suzanne Collins è una nota autrice statunitense, vive nel Connecticut con la sua famiglia e due gatti selvatici. l'idea degli Hunger games - i giochi della fame - si è fatta strada nella sua mente mentre faceva zapping tra le immagini dei reality show e quelle della guerra vera. I suoi libri sono tradotti in 40 paesi e continuamente ristampati: negli Stati Uniti la tiratura iniziale del terzo volume della serie è di 2 milioni di copie! Un vero caso editoriale, tanto che la rivista "Time" ha nominato Suzanne Collins tra le 100 più influenti personalità della cultura.

Recensione:
14 Giugno, 23.30: *Chiudo il canto della rivolta* Non può essere. No, no, è impossibile. Non può essere finito!

15 Giugno, 0.00: Non può essere finito... non può essere finito... non può essere finito... 

15 Giugno, 0.30: E' FINITO!!! *interminabile bagno di lacrime* 



ATTENZIONE SPOILER!

Sì, è proprio così. E' stata dura, durissima, chiudere Il canto della rivolta perché significava dover dire addio a tutti quei personaggi che mi hanno accompagnato per un anno intero in una delle avventure più strabilianti e terribili di sempre. E ancor di più è stato difficile assimilare il finale di questa trilogia, anche se a questo ci arriveremo dopo.  
Mi sembra impossibile riuscire a recensire un libro che mi ha regalato così tante emozioni, in questo caso l'impresa è ancora più ardua perché, in qualche modo, devo rendere omaggio ad una trilogia che mi ha dato tanto e che mi ha cambiato. Non so ancora come, ma è così, e per questo motivo desidero trasmettervi almeno un pizzico di tutte queste emozioni, e credo che il modo migliore per farlo sia proprio non dilungandomi esageratamente su inutili spiegazioni della trama, ma arrivando dritto dritto alle considerazioni personali.
Parlando di questo romanzo la prima cosa che mi viene da dire è: non me l'aspettavo. Quando ho preso in mano Il canto della rivolta ero convinto di trovarci tanta azione, tanta guerra e tanta gloria. Invece no. Sin dalle prime pagine si avverte un clima freddo, o meglio, angosciante e una malinconia crescente, che pervade tutto il romanzo come un'asfissiante prigione. Prigione. E' così che Katniss avverte il Distretto 13, la roccaforte dei ribelli, il luogo dove è stata portata in seguito ai Settantancinquesimi Hunger Games. Ma la Ghiandaia Imitatrice non è più la stessa che abbiamo imparato a conoscere nei libri precedenti e lo avvertiamo immediatamente. Le lotte che ha dovuto affrontare l'hanno cambiata e distrutta interiormente, sulle sue ali si aprono ferite incurabili e tante altre gliene saranno arrecate, non solo fisicamente. La prima parte del libro - come quella di tutti i volumi che compongono questa trilogia - è piuttosto lenta e molto riflessiva. Abbiamo l'occasione di conoscere la nuova Katniss: la Katniss impaurita, la Katniss stanca, la Katniss distrutta sia fisicamente che interiormente e al centro della narrazione ci sono i suoi pensieri, i suoi ragionamenti, a cui mi ero ormai affezionato e che avevo anche imparato a prevedere (qualche volta!). Il Distretto 13, con i suoi massimi esponenti, Plutarch e la Coin, sembrano avere una doppia faccia e tu, lettore, sei portato dalle circostanze a fidarti, ma percepisci che c'è qualcosa di sbagliato. Il ritmo diventa sempre più serrato dalla riapparizione di Peeta, che torna da Capitol City profondamente provato e inesorabilmente cambiato e, nonostante mi sia mancato molto il dolce e ingenuo ragazzo del pane, ho in qualche modo - posso dirlo? - apprezzato la nota oscura che viene aggiunta alla sua personalità. Della guerra ci viene mostrata a lunghi flash quasi soltanto la sua parte più dannosa, quella che colpisce vincitori e vinti, e mai come prima abbiamo un reale spaccato della potenza della televisione nel mondo di Panem e mi è sembrato che la Collins ci tenesse particolarmente a sottolineare la forza mediatica tanto potente da muovere perfino le fila della rivolta e lo stesso ruolo assunto dalla Ragazza di Fuoco è quello di un personaggio-simbolo, un po' come gli idoli e i leader televisivi che ci vengono imposti al giorno d'oggi e che tendiamo a seguire e ad assecondare, e, se da un lato ne emerge una sorta di critica alla nostra società, dall'altro da importanza e fa acquistare un notevole peso all'uso della parola come strumento per il movimento delle masse. Mi è piaciuta molto anche la problematicizzazione che l'autrice effettua circa il lato politico della vicenda, suggerendo la mancanza di una forma di Stato totalmente esatta perché sono gli uomini stessi ad essere sbagliati.
La parte avvincente e ricca d'azione arriva e, anche qui, è molto più cruda, drammatica  e profonda che nei due romanzi precedenti. La corsa per la vendetta di Katniss, seguita dalla sua schiera di alleati, riporterà il lettore negli Hunger Games e sembrerà di essere ancora una volta nell'Arena, dove basta un gesto per sopravvivere e un solo passo per morire. 
Il canto della rivolta è un chiaroscuro di eventi e personalità, l'autrice vuole fare la differenza e abbandona l'ideale eroico dei primi due volumi per scrivere un finale inaspettato, ma fortemente realistico e, proprio per questo, tragico, poiché sceglie di mettere a nudo la mostruosità dell'essere umano. Vengono mosse le coscienze e sollevate importanti discussioni che mi sarà impossibile trattare  tutte degnamente in una sola recensione. Tutti i personaggi principali, quelli che abbiamo conosciuto già nel primo libro, si spostano dalle loro posizioni iniziali, Katniss più di tutti, di cui comportamento perde lo smalto dell'eroina impavida e diventa sempre più umano fino a raggiungere sul finale una sorta di individualismo che trabocca in egoismo e che, personalmente parlando, non ho avuto il coraggio di criticare perché è un atteggiamento credibilissimo, è l'atteggiamento che forse la maggior parte di noi assumerebbe trovandosi in determinate situazioni. La Ragazza di Fuoco è il fantasma di ciò che è stato nei precedenti volumi, perde la sua purezza d'animo e si trova dinanzi a giochi di potere che le fanno capire che non c'è un vero nemico perché dentro ognuno di noi c'è qualcosa di malvagio, la nostra personalità è, appunto, un chiaroscuro di elementi positivi ed elementi negativi, più o meno accentuati a seconda del soggetto.

Non provo più alcun obbligo di lealtà nei confronti di quei mostri chiamati esseri umani, detesto essere io stessa una di loro. 

Le ultime pagine del romanzo sono così forti da togliere il fiato, disturbano e agghiacciano il lettore, sottolineando questo pessimismo dell'autrice, che vuole allo stesso tempo togliere e dare speranza nella possibilità di un cambiamento, come dei puntini di sospensione su cui dobbiamo essere noi a riflettere. In particolare mi ha dato da pensare quest'ultima battuta di Plutarch:

- [...] Adesso ci troviamo in quello stupendo periodo in cui tutti  concordano che i nostri ultimi orrori non dovranno mai ripetersi - dice lui - Ma di solito il pensiero collettivo ha vita breve. Siamo creature stupide e incostanti, con la memoria corta e un gran talento per l'autodistruzione. Anche se...chissà, magari questa sarà la volta buona, Katniss.

Katniss Everdeen, la ragazza che è sopravvissuta per due volte ai Giochi della Fame, che ha sfidato Capitol City e che ha commesso un omicidio politico, è ormai una giovane donna fredda e distante, che ha lottato, vinto e allo stesso tempo perso ciò  a cui teneva di più: sua sorella. L'unico motivo per cui si era offerta volontaria come tributo nei settantaquattresimi Hunger Games, l'unico motivo che l'aveva spinta a combattere, l'unica persona che, a mio parere, amasse veramente e incessantemente le è stata portata via. E con la sua morte anche il suo mondo è andato in frantumi. Purtroppo è così che ho percepito l'ultima Katniss e questa sua debolezza me l'ha fatta amare ancora una volta. Dopo aver vendicato l'amata sorella, non ha più alcuna ragione per continuare a vivere tanto da arrivare a volersi togliere la vita. E, per un'ultima volta e contro ogni aspettativa, l'emblematica Ghinadaia Imitatrice sopravvive, ma il suo universo interiore è ormai spento e perso per sempre. Ho avvertito questa Katniss come un corpo quasi senza anima, ma con un solo ultimo, piccolo frammento di vitalità e forza di volontà e ciò contempla anche la relazione finale con Peeta. Entrambi sono ormai solo il ricordo degli sfortunati amanti del Distretto 12, entrambi sono adulti ormai distrutti dagli orrori a cui hanno assistito. Il fatto che Katniss scelga Peeta non è, a mio parere, frutto di un vero amore, poiché ormai non è più in grado di provare amore, ma il semplice risultato di un ultimo ragionamento finale, anche un po' egoistico, che vede Peeta come l'unica speranza per non rimanere ancorata al passato e morire. E non credo che questo sia amore, o almeno non è l'amore irrazionale che tutti ci aspettiamo di trovare. E', ancora una volta, un' ultima volta, sopravvivenza. 

Che quello di cui ho bisogno per sopravvivere non è il fuoco di Gale, acceso di odio e di rabbia. Ho abbastanza fuoco di mio. Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce a primavera. Il giallo brillante che significa rinascita anziché distruzione. La promessa di una vita che continua, per quanto gravi siano le perdite che abbiamo subito. Di una vita che può essere ancora bella. E solo Peeta è in grado di darmi questo.

Il finale mi ha fatto star male per la freddezza e lucidità che ho trovato nel modo di parlare e nei gesti della protagonista. Un ultimo discorso mi ha disturbato particolarmente, il discorso che Katniss usa per raccontarci dei propri figli e che mi fa capire quanto lei, in seguito alla morte di Prim, sia ormai talmente fredda, vuota e priva di sentimenti da risultare incapace perfino di provare un amore materno verso i suoi bambini. Affetto, magari, ma non amore. In queste ultime parole ho avvertito un forte distacco emotivo della ragazza rispetto a tutto ciò che la circonda:


Giocano nel Prato. La bimba con i capelli scuri e gli occhi azzurri sta ballando. Il maschietto con i riccioli biondi e gli occhi grigi si sforza di starle dietro sulle game paffute che muovono i primi passi. Mi ci sono voluti cinque, dieci, quindici anni per dire sì. 
Ma Peeta li desiderava tanto.

Per concludere, credo che Il canto della rivolta sia il finale perfetto per una saga che si è sempre distinta per il semplice fatto di non condividere la tradizione fantasy di altri suoi predecessori come Harry Potter, dove il cerchio si chiudeva in un bel lieto fine speranzoso e ricco di buoni sentimenti. Al contrario la Collins non mente e, nonostante la battaglia contro Capitol City si concluda con un'importante vittoria, la focalizzazione si  sofferma sui dolori e le conseguenze che i combattenti hanno subito e che si porteranno dietro per il resto della loro vita perché dopo essere stati così fortemente a contatto con il Male, non c'è più speranza di salvezza per loro. Pensandoci ora, non riesco ad immaginare una conclusione migliore per questo viaggio chiamato Hunger Games e l'autrice si dimostra fino alla fine una narratrice in grado di sorprendere, esaltare, commuovere, spaventare, far riflettere e, sopratutto, far soffrire il lettore creando un ultimo capitolo a cui posso attribuire un solo aggettivo: straziante. Straziante perché vero, straziante perché doloroso e, contemporaneamente, bellissimo. Sembrerà stupido da parte mia, ma adesso, ogni volta che sfioro le copertine di questi tre volumi mi sento pervadere da un'angoscia talmente forte da far salire le lacrime agli occhi e, insieme a questa angoscia, arriva una triste malinconia per quel mondo distopico così vicino al nostro, per tutti quei personaggi tanto reali da riuscire rispecchiare le diverse sfaccettature dell'animo umano, per la grandiosa Katniss con cui mi è sembrato di condividere esperienze, paure, dubbi, gioie e dolori e che durante quest'ultimo anno, nella sua essenza di carta e inchiostro, ho sentito più vicina di tante altre persone reali
Mi mancherà questa saga e mi mancheranno Haymitch, Peeta, Gale, Finnick - mio bellissimo e povero Finnick! - Cinna, Rue, Prim e la mitica Effie. Mi mancheranno tutti loro, tutti i miei ribelli. La Collins da vita a tre romanzi anni e anni luce lontani dall'ultimo dall'ultimo odioso grande caso editoriale - *coff* Twilight *coff* - , ma soprattutto è riuscita a regalarci una storia che può parlare di tutti noi, una storia che parla di ribellione, amore e libertà.


Ma esistono giochi molto peggiori a cui giocare.





Voto:

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41 commenti:

  1. Invece io non sono rimasta molto soddisfatta di questo ultimo capitolo della saga, ammetto di essere tuttora un po' perplessa. Non tanto per la trama in sè, che mantiene comunque quegli aspetti che mi avevano fatto apprezzare i primi due volumi, quanto per la rappresentazione di alcuni personaggi e per alcune scelte della Collins. Su tutto una Katniss apatica, a tratti inetta e irritante, che si fa scivolare tutto addosso.. Capisco l'esigenza di una visione più "umana" di quella che rimane comunque una giovane adolescente, ma ho trovato troppo eccessivo l'emergere di questo aspetto. In certi punti della Ghiandaia Imitatrice che non aveva esitato a sfidare Capitol City rimane una isterica che sembra potersi suicidare da un momento all'altro (senza alcun motivo) e una ragazzina che non sa scegliere tra due che le fanno il filo! Il finale non poteva di certo concludersi con il classico happy ending, ma l'ho trovato troppo frettoloso.. Perchè questa scelta finale? Non traspare un briciolo di felicità, Katniss sembra aver scelto di essere finta di nuovo, ma questa volta senza nessuno che la costringa a farlo. Nessun messaggio di speranza, come se la rivolta in fondo non sia servita a nulla se non a portare altro dolore.

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    1. Forse è proprio su questo che la Collins ha tentato di far riflettere il lettore e, a mio parere, è per questo che il finale mi è piaciuto tantissimo. Non c'è un happy ending e non c'è speranza, almeno non per i protagonisti. Katniss ha combattuto e ha perso ciò che amava di più e l'autrice, a mio pare, intende dire che, sì, va bene combattere e ribellarsi alle ingiustizie, ma chi si ribella ne porterà i segni per sempre. Come ho detto, è un finale molto realistico.

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    2. Ciao Leo!
      Si, hai ragione! Il finale e' molto realistico! La Collins fa molto presente il fatto che la guerra non porta ne' vincitori, ne' vinti, ma molto dolore. Anche se e' spinta dai valori piu' grandi, come la liberta' e la fine delle ingiustizie, porta pur sempre tanti morti e poca pace.

      Pero' lascia anche un briciolo di speranza al quale il lettore si puo' aggrappare. Al quale la stessa Katniss si e' aggrappata!
      La speranza e' Peeta! Lui aveva capito che se tutti avessero continuato a combattere non ci sarebbe stata pace. Lui ha ancora questo animo gentile e puro. Katniss lo aveva capito ed e' per questo che voleva a tutti i costi farlo vivere! In qualche modo lui e' la speranza!

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    3. ....io in questi 2 capitoli, che poi sono 3 mi sono immedesimata.....

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  2. Magnifica recensione, Leo. Anche a me il finale della trilogia mi era piaciuto per il suo aspetto crudo e realistico. Ho visto tante critiche a questo romanzo, a ma bisognerebbe soffermarsi un po' a riflettere sul messaggio che l'autrice vuole lanciare, che è molto pessimista e che tu hai saputo cogliere e trasmettere alla perfezione.
    Non ho altro da aggiungere, mi hai tolto le parole di bocca, bravissimo! :*

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  3. ADORO THG!! COMPLIMENTI LEO PER LA RECENSIONE...
    PECCATO CHE SIA FINITO COSì.. :(

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  4. Complimenti per la recensione, mi sono trovata d'accordo su molti punti, in particolare sulla morte di Prim. La ragione per la quale Katniss era stata subito pronta a sacrificare la sua vita fin dalle prime pagine della saga, non c'era più. Anche se la sua morte mi ha sconvolta (non me l'aspettavo davvero e ci ho messo un po' per capire cosa stava succedendo), ha reso tutta la storia più reale di quanto già non fosse. La guerra ti toglie tutto, anche te stesso. Il motivo della sopravvivenza di Katniss da quando il padre era morto, a parer mio, era Prim. Katniss doveva sopravvivere per far vivere lei. Per lei ha affrontato tutto, ma poi con l'andare avanti della storia le cose sono cambiate. Ed è qua che non mi sono trovata d'accordo con te: Peeta. Katniss decide di assumersi la responsabilità che le stavano imponendo, ovvero di diventare la Ghiandaia Imitatrice, per salvare Peeta. Diventa molto più importante e fondamentale per lei, anche se non lo dice in modo esplicito come invece aveva sempre fatto lui. Se Peeta era bravo con le parole, Katniss lo aveva dimostrato con i fatti: si spezza quando si rende conto di cosa gli stavano facendo a causa sua. E spesso ho avuto conferma leggendo alcune frasi: quando si rende conto del motivo per cui stanno torturando Peeta va a cercare conforto da Finnick perché <>; o quando vede Finnick e Annie abbracciarsi ha quella fitta di gelosia <> perché avrebbe dovuto provare gelosia se non per il fatto che tutti avevano avuto dubbi su lei e Peeta?; o quando chiede a Peeta la sua opinione durante la guerra <>. Di esempi ne avrei ancora tanti, ma non vorrei annoiare! La mia conclusione è che nonostante l'epilogo non sia un classico lieto fine, a parer mio, c'è comunque speranza. Katniss non è morta completamente, ma quel poco di vita che c'era in lei è stato fatto fiorire e crescere da Peeta perché solo lui poteva farlo,e proprio per questo non c'è stata nessuna scelta da fare secondo me: <>. È vero, è una questione di sopravvivenza, ma questa non dipende anche dall'amore? L'amore che lei prova per Peeta è autentico. Di certo non alla Twilight, ma sicuramente è presente anche nella fine. E il fatto che Peeta fosse l'unico a volere dei figli non significa che lei non li amasse. Katniss aveva sempre detto di non volerne solo per non farli vivere in quel mondo e dopo aver conosciuto la guerra e i suoi orrori questa convinzione si è fatta più forte. Solo Peeta poteva convincerla. Non penso che si possa "accontentare" qualcuno su una richiesta del genere se non c'è amore. Quindi il suo "vero" della fine, per me è davvero "real". Mi dispiace di essermi dilungata tanto, ma non smetterei mai di parlarne! Ancora complimenti per la recensione :)

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    1. Ops! Non ha pubblicato le citazioni. Questa è la parte mancante: E spesso ho avuto conferma leggendo alcune frasi: quando si rende conto del motivo per cui stanno torturando Peeta va a cercare conforto da Finnick perché "per qualche imprecisata ragione, lui capirà"; o quando vede Finnick e Annie abbracciarsi ha quella fitta di gelosia "per il fatto che loro due sono una certezza. Vedendoli, nessuno potrebbe mettere in dubbio il loro amore" perché avrebbe dovuto provare gelosia se non per il fatto che tutti avevano avuto dubbi su lei e Peeta?; o quando chiede a Peeta la sua opinione durante la guerra "Non so perché la sua voce mi tocchi come nessun'altra".

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    2. Ti ringrazierei in tutte le lingue de l mondo, se sapessi farlo! :D Io amo lo scambio di pareri perciò adoro i commenti lunghi come questo, mi fanno capire che c'è gente che legge effettivamente ciò che scrivo ed è davvero interessata a discutere con me di questo o quel libro. Nel mio caso però cercherò di non dilungarmi troppo perchè credo di aver detto tutto nella recensione, ma ci tengo a chiarire che io credo nell'amore tra Peeta e Katniss durante tutti e tre i libri. Ho tifato, gioito e pianto per loro, ma allo stesso tempo credo che alla fine delle loro avventure non siano più i giovani innamorati del Distretto 12, ormai sono adulti e il loro amore non è la tipica relazione che siamo abituati a vede in libri come Twilight, ma un affetto reciproco che si basa sulla sopravvivenza. L'uno è l'ancora di salvezza dell'altro. Non è un'amore irrazionale, anzi, è un amore molto ponderato e a tratti egoistico, è un amore molto particolare e profondo. Per quanto riguarda i bambini di invece io, come ho detto, ho percepito in tutta la descrizione che ne fa Katniss una sorta di distacco emotivo che pervade le sue parole. Il mio è un pensiero molto pessimista, lo so, ma credo che la Collins abbia voluto far capire al lettore che ribellarsi brucia e coloro che si ribellano rischiano di autodistruggersi, di non essere più gli stessi perché il loro presente è ormai irrimediabilmente compromesso, la scintilla di speranza brilla invece per le generazioni future.
      Ancora mille grazie per il commento, anche io ho adorato questa saga e come te ne parlerei per ore ed ore!
      Torna a trovarmi se ti va di chiacchierare ancora, io sono sempre qui ^^

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    3. Scusate se mi intrometto, volevo solo "schierarmi" dalla parte di Faith nel senso che è amore vero quello che c'è tra loro e tu, Leo hai ragione quando dici che non è come quello tra una coppia di adolescenti perché non lo sono più, sono cresciuti troppo velocemente ed in un modo talmente doloroso che non ha lasciato loro alcuna scelta ma è questo l'amore vero, non è l'infatuazione, il fuoco che ti fa stare per sempre con la stessa persona, ma l'affetto e l'incapacità d'immaginare una vita senza lei (Non vi è mai capitato di vedere due vecchietti tenersi per mano? Tra loro non c'è più fuoco ma nessuno potrebbe mettere in dubbio il loro amore, sono una certezza).
      Per quanto riguarda i bambini concordo con Faith quando dice che li ama ma in qualche modo devo dar ragione a Leo, perché effettivamente non è il primo sentimento che recepiamo, non credo però che sia indifferenza ma che Katniss provi paura, come se avesse paura di amarli e di difenderli da un mondo crudele perché aveva fallito con Prim. Li ama ma la paura le impedisce di dimostrarlo perché, strano a dirsi, la Ragazza di Fuoco ha paura di bruciarsi.

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  5. Beh, complimenti per la recensione! Peró io concordo quasi completamente con Lunatilde90. Da quando Katniss entra nella residenza presidenziale secondo me l'autrice (la Collins) é cambiata, non é piú lei. Non solo le cose si risolvono in modo troppo veloce e i protagonisti sono liquidati superficialmente, ma anche Katniss diventa di colpo da condottiera di un gruppo scelto a stupida ragazzina inetta. Non é possibile. Non é possibile dopo che ha vinto due Hunger Games e ha fatto da portavoce della rivolta. Dov'é il coraggio mostrato durante i bombardamenti dei capannoni/ospedali? E quello della missione attraverso le insidie di Capitol City? Nulla sparito. Diventa pure un'inetta, peggio del piú stupido dei Tributi. Vedi esplodere la metá delle sfere e che fai? Ci vai ancora piú vicina come una tonta? E, soprattutto, non urli nulla? La Katniss che conosco si sarebbe sgolata a far andare via tutti e a metterli in salvo. No, davvero, é un attengiamento che una Katniss di 10 pagine prima non avrebbe mai avuto. Similmente l'arrivo dell'hovercraft con i medici é totalmente senza senso. Avete mai visto arrivare i medici prima di un esercito (regolare o ribelli che siano?). Non so davvero cosa sia successo alla Collins. Ma non é finita. Facciamo finta (MOLTO FINTA) che sia tutto OK. Parliamo del processo? Due righe. Ma come? Abbiamo vissuto giorno per giorno con tutte le avventure e le emozioni della nostra ghiandaia imitatrice e il processo si celebra senza di lei e senza che lei sappia nulla? Ma da quando? Ma nessun processo é mai stato celebrato cosí! Per finire, Katniss ritorna a casa sua con Peeta, il che va benissimo, ma sembra una mezza rincoglionita. OK, sono i medicamenti. Ma quando si riprende cosa fa? La donnetta casa e famiglia. Eeeeeeeeeeh? Oh, ma Katniss, aggiungiamole pure altri 10 anni, ha 27 anni!!! Mica 40!!! Ma Katniss é quella che non resisteva due minuti in una stanza perché doveva andare a caccia nel bosco. E ora cosa fa? A casina a fare la vita comodina... no, no, non ci siamo, secondo me il finale é stato scritto in fretta e furia e avrebbe potuto benissimo tenere un quarto volume (che, detto fra noi, avrebbe fatto fare anche piú soldi alla Collins!). Anche di Gale. Quello che lei sognava. Nulla, non si sa cosa sia esattamente andato a fare. Uno che é stato cosí importante nella tua vita, puff sparisce. Nemmeno un tentativo di farsi perdonare o di aiutare o anche solo ricontrare Katniss. Impossibile. Insommma, davvero, ci sono un sacco di manchevolezze tanto che quando il libro é finito mi sono sentito FURIOSO. Ecco. Perché c'era ancora tanto tanto altro da dire. E infatti ho deciso che voglio riscrivermi il finale come si deve! ^_^

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  6. P.S.: dimenticavo, non sono piú "giovanissimo" e sono appassionatissimo di fantascienza: ho letto decine di libri con storie contenenti un sacco di elementi simili a quelli che si ritrovano in Hunger Games e quindi ho esperienza in tal senso. La trilogia é fatta benissimo ma appunto un finale del genere davvero mi ha fatto cadere le braccia, proprio perché ho letto tanti altri racconti simili.

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    1. Ciao Grissino! Mi dispiace che, per i motivi che tu hai elencato, il finale non ti sia piaciuto, purtroppo però non credo di poterti convincere del contrario. Come hai visto io ho adorato questo finale, ma il mio parere non è affatto legge, anzi, tutte le impressioni che un libro da sono mooolto soggettive quindi rispetto il tuo parere e sono felice di aver trovato un altro fan MASCHIO della saga della Collins, stringiamoci la mano virtualmente! :D

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    2. Ovviamente i gusti non sono gli stessi per tutti (e cambiano pure con l'etá alle volte). Ah ah, dici che siamo cosí pochi?! :-P Al lavoro ho un altro collega che li ha letti ma effettivamente lo pubblicizzano male sul versante maschile. E' un peccato, essendo anche un ottimo racconto di fantascienza.

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    3. Non è che lo pubblicizzino male sul versante maschile, lo pubblicizzano male e basta. La Mondadori non ha speso un centesimo in pubblicità e, se non fosse stato per l'uscita del film e per il buon passaparola che si è creato, probabilmente sarebbe passato inosservato come gran parte dei loro titoli fantasy -.-

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    4. Hai ragione! Io in veritá l'ho conosciuto tramite Amazon, poi ho visto il trailer del film, poi mi son letto i libri, ora mi prenderó il Bluray a settembre quando esce. Ma effettivamente pubblicitá non ne é stata fatta (nemmeno qui in Austria peró, devo essere sincero...). Stranissimo. Se penso a tutto il casino che han fatto per Harry Potter (che non sopporto) e invece qui nulla. Anche come "gadget" non c'é granché e l'edizione speciale (Fans edition) é solo su DVD (altra stranezza assurda!). Mah!!!

      => non so se hai notato che in giro ci sono le foto di biscotti e cupcakes con lo stemma della Ghiandaia e uno si puó organizzare il matrimonio "in tema" (ovviamente tutto negli States se non ricordo male).

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    5. Neanche in Australia? Strano, molto strano, non me l'aspettavo. Il film ha avuto incassi record in America ed è andato molto bene in tutto il mondo. Negli USA tra poco faranno anche la carta igienica con lo stemma della Ghiandaia ahaha, sono sempre così esagerati nelle loro cose XD
      Ciò che è certo è che qui non c'è assolutamente stata la pubblicità che è stata fatta invece dalla Fazi per Twilight. Questo però, se da una parte mi infastidisce, dall'altra mi rende orgoglioso perché vuol dire che, se la trilogia ha alla fine dei conti venduto molte copie, è tutto merito della qualità dei romanzi e del passaparola :)
      Io non so nemmeno come sia fatto il Bluray sinceramente, comprerò il DVD come al solito e, sperando di beccarla, la fans Edition. Io ho la spilla della Ghiandaia, sai? La presi un po' prima dell'uscita del film da Amazon.uk e credo che, per un fans, valga tutti i soldi spesi ^^

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    6. LOL, in Austria non in Australia! Abito a Vienna, dove hanno inventato la Sacher ;)
      Negli States hanno fatto una cosa bellissima che qui non esce e cioé la lampadina elettrica con il filamento a forma di ghiandaia o di distretto 12. E quando l'accendi, si illumina la ghiandaia o il simbolo! Qui hanno fatto il porta-candeline. Pietoso. :( Speriamo esca qualcosa di meglio con gli altri film della serie. A dire il vero c'é anche la replica del paracadute che é molto bella ma costa quasi 35 euro, cavolo!!!
      Un Bluray é di aspetto come un DVD ma il film dentro é in alta definizione e quindi é spettacolare! (ovviamente devi avere una TV grossa HD o un proiettore). Il lettore legge anche i DVD e costa sui 70 euro circa in su. Ma c'é una bella differenza, ci vedi pure i brufoli di Katniss se fanno un primo piano (sempre se li ha :-D )
      La spilla della ghiandaia l'ho presa anche io su Amazon.at e ho ordinato l'Action Figure di Katniss.

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  7. Sinceramente ho detestato la collins nell'ultima metà del libro...
    Sì va bene la devastazione interiore di Katniss ma,cavolo, quella lì era solo una matta furiosa! La vecchia ragazza di fuoco avrebbe sicuramente reagito diversamente... e non dico lasciandosi scivolare addosso la morte della sorella come fosse nulla ma almeno cercando di riprendersi piu in fretta... No, davvero, Katniss in quasi tutto il libro mi è sembrata solo che un animale: una bestia che pensa solo a se stessa! Vabbe ogni tanto la collins ci mette qualche tentativo di salvataggio, ma non ha convinto nessuno... pensiamo solo alla tragica morte di finnick! E' stato vagamente nominato dopo che è morto? forse negli incubi di Kat e SOLO perchè serviva qualche nome da aggiungere alla lista.
    E la fidanzata di finnick? e LA MADRE DI KATNISS,CRISTO!? dov'è?? possibile che dopo che è stata in guerra la madre non ha voluto neanche stare un pochino di tempo con una figlia che era lucida e non sotto effetti di morfamina?
    E GALE?? quel tipetto disperato che gli aveva detto ti amo a buffo? CHIARAMENTE lui ha avuto tutto il tempo del mondo di cercare Katniss PRIMA che peeta venisse a vivere con lei e sottolineare una cosa che alla fine avevamo capito già tutti dell'inizio.
    e Haymicht? e IL GOVERNO??????????
    Cosa hanno fatto, una democrazia? Di tipo militare devo pensare VISTO CHE A CAPO C'è UN GENERALE!
    ma vabbe io sono davvero rimasta allibita da quanto il personaggio principale e la trama CALI precipitosamente sempre di piu

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    1. A. Hai mai pensato che, forse, il ritratto di Katniss, durante e alla fine della guerra, rappresenti l'egoismo e la violenta passione dell'animale chiamato UOMO? Sarà che io ho una concezione molto pessimistica dell'umanità...

      B. Riprendersi dalla morte di una sorella? Riprendersi dalla morte della persona che Katniss ha sempre amato più di chiunque altro? Come sarebbe possibile? A mio parere, è già tanto il gesto che compie alla fine del romanzo, l'ultima scintilla della vecchia Ragazza di Fuoco.

      C. La madre di Katniss non è mai stata una madre. E' sempre stata Katniss a prendersene cura e per questo motivo lei, a sua volta, non è mai stata una figlia. Dopo la morte di Prim, l'unico legame che le teneva ancora unite si spezza e lei si rinchiude nel dolore della perdita della sua UNICA vera figlia.

      D. Gale capisce che per lui e Katniss non c'è futuro e, per questo motivo, sparisce di scena. Katniss non riuscirebbe mai ad amare l'omicida di sua sorella, anche se lo ha fatto inconsapevolmente.

      E. A mio parere, la Collins non ha voluto volontariamente parlare del post-guerra, perché il senso finale dell'intera trilogia è che non importa il tipo di governo, non importa la guerra, la pace e la rivoluzione. Siamo sempre umani e torneremo a commettere sempre gli stessi errori. Parlare del nuovo Governo era inutile e avrebbe avuto lo stesso effetto di un gatto che gira intorno a se stesso cercando di acchiapparsi la coda (metafora idiota) XD

      Ripeto: credo di essere uno dei pochi ad aver apprezzato Il canto della rivolta e a ritenerlo un finale davvero degno di nota.

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  8. Giá :)
    Non ho molto da commentare visto che la penso come te. ;)

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  9. Secondo me Leo tu il finale lo apprezzi perché "deduci troppo" e te lo sei messo a posto da te, perché volevi che fosse perfetto :-D. E, solo secondariamente, sei anche sulla stessa linea della Collins. Per esempio Gale. Chi inventa qualcosa non é responsabile del cattivo uso che ne fanno gli altri. Qualsiasi cosa, puó essere usata in modo cattivo. Un coltello da cucina puó essere usato per farti una Tartare divina e per uccidere qualcuno. Chi inventó il coltello (se cosí possiamo dire...) deve ritenersi responsabile di una cosí pericolosa arma per l'umanitá? E chi invento l'energia nucleare (e la bomba atomica?). Comincia a stare al buio tutte le sere dalle 18... e poi dimmi se l'energia atomica non é stata una buona invenzione. E poi Katniss non é egoista. Se no lo sarebbe anche con Prim. Katniss é confusa perché giovane, confusa come tutti lo sarebbero a quell'etá e forse anche piú tardi fra tutti gli sconvolgimenti e le cose che ha fatto. E poi la violenza, mi spiace, ogni tanto, ci vuole. Perché, vorresti vivere in un mondo senza violenza? Hai visto il film Equilibrium? Sarebbe cosí. Ti piace? :-P No, l'azione é nell'uomo ed é alle volte buona, altre volte meno. Si chiama amore e odio. Sará che io invece ho una concezione molto ottimistica dell'umanitá. Altrimenti saremmo rimasti animali. Se ci siamo evoluti é perché siamo stati bravi! E nel futuro, con qualche aggiustamento, sará ancora meglio. Dimenticavo. Riprendersi dalla morte della sorella? Perché, non sai quanta gente ha perso amici, genitori a cui era legata e non per questo si spegne. La Collins sará pessimista come te ma ha anche spento la sua voglia di darci qualcosa di bello quando ha scritto il finale. Fossi stato l'editore (o il revisore, non so come si chiami il tizio che rilegge e dice all'autore di aggiustare certi pezzi) le avrei detto "cos'é questa porcheria affrettata?". Vedi di fare un finale piú serio. A scuola la maestra non ti ha mai detto "Lo svolgimento é buono ma le conclusioni troppo affrettate e apoco approfondite?". Ecco, uguale.

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    1. Non è che "me lo sia messo a posto", come dici tu, ma tento sempre di entrare nella psicologia dell'autore, di capire il messaggio che voleva far passare, prima di dare delle conclusioni affrettate. Mi riesce più credibile pensarla così anziché pensare che alla Collins sia venuto improvvisamente un crampo alla mano e, a causa di ciò, abbia improvvisamente deciso di mettere un punto qualsiasi alla storia, senza fare attenzione al messaggio dato. E soprattutto non credo che le centinaia di persone dietro a questa famosa trilogia avrebbero mai permesso di concludere il tutto con un finale brutto. Sarebbe un tantino strano, no?
      Io non conosco l'inventore del coltello da cucina, ma anch'io avrei fatto fatica anche solo a sorridere a Gale, figuriamoci a passarci insieme il resto della vita.
      Sorvolo sulla tua concezione ottimistica di umanità perché ci immergeremmo in un discorso troppo lungo e grande per questo modesto spazio XD
      Chi ti dice che la Collins abbia mai avuto voglia di dare un finale BELLO? Io credo che la sua intenzione fosse proprio quella di dare un finale cupo, come cupa e pessimistica è l'intera storia.
      Sinceramente avrei trovato alquanto inappropriato un finale alla tarallucci e vino...

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    2. E, per rispondere alla tua affermazione sulla morte di Prim, ti dico solo che la persona a cui io sono più legato e che amo incondizionatamente è mia madre e sinceramente, se dovesse malauguratamente accaderle qualcosa ADESSO, ora che ho solo diciassette anni e una difficile capacità di elaborare il lutto... non mi sento di poter affermare con sicurezza che sopravviverei, che riuscirei a riprendermi da una cosa simile.

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    3. Quella del crampo alla mano é un'ottima idea! D'altra parte dopo tutte quelle pagine... ;-)
      Mah, non so... quello che mi sono sempre chiesto io per tante opere (pittura/scrittura/film) é: ma un autore deve per forza mandare un messaggio o puó anche semplicemente lasciare che la penna scriva? Dobbiamo per forza trovare un messaggio in ogni frase o azione o possiamo lasciarci prendere dalla storia, dalla bellezza di un quadro? A scuola ci hanno fatto il lavaggio del cervello per questo. "Bisogna capire quello che l'autore ci vuole dire". EH? Ma prima di tutto non lo sapremo davvero mai a meno che lo dica lui stesso e poi io se mai dovessi scrivere un libro (mi piacerebbe ma non credo di esserne capace ne avere tempo), non lo studierei certo a tavolino, pensando di metterci chissá quale significato. Dev'essere una mia visione di qualcosa. Nessun messaggio. Ad ogni modo ammetterai che tutti e tre i romanzi sono epici, c'é una condottiera che porta avanti la storia e poi nel finale... dove stá? E' come se nel film Rambo facessero morire Rambo a 20 minuti dalla fine e poi ti fanno vedere un pó qui e lá robe che non c'entrano molto con la storia.
      => Gale (a cui mi sento assomigliare molto) é una persona SERIA. E' uno di cui ti puoi fidare al 100%. Uno che se ti dice "cucino io" lo fa, se ti dice "ti amo" non va con la prima con le tette in fuori. E' una persona che é prima di tutto onesta, sincera e affidabile. Vedila cosí: Peeta ha regalato il pane a Katniss perché in fondo in fondo voleva portarsela a letto, Gale divideva con lei le prede della caccia perché sapeva quanto dura era la vita. E chissá, Katniss é indecisa su "chi amare" magari perché é una stronza (puó essere) oppure perché Peeta forse é il classico cascamorto che ti fa sentire come una reginetta (chissá come mai tutte le ragazzine su Internet sbavano per Peeta e non per gale), salvo poi fregarti mentre Gale sarebbe il ragazzo perfetto ma é troppo serio e riservato quindi alla fine rimane sempre fregato. :-P
      Vabbé, a parte tutte queste riflessioni a ruota libera, piú ci penso, piú trovo Gale un personaggio positivo troppo trascurato dalla Collins.

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    4. Basta, questa conversazione non va da nessuna parte! :D Chi ti dice che la Collins abbia deciso sin da subito il messaggio che voleva dare? Non si può lasciare una propria filosofia nel libro e allo stesso tempo lasciarsi condurre dalla storia? ecco filosofia! E' questa la parola adatta perché in fondo non vi è un vero e proprio messaggio, vi è solo una concezione di umanità e di ribellione.
      Anch'io tifavo per Gale perché anch'io mi rispecchiavo nel grande amico innamorato della migliore amica, ma cavolo... dopo tutto quello che Peeta e Katniss hanno affrontato insieme, dopo tutte le volte che lui le ha dimostrato un affetto sincero e non puramente sessuale, non posso affatto immaginare l'uno senza l'altra.
      Comunque ormai mi sta venendo la nausea a parlare ancora di Gale, di Peeta e di 'sto libro. Usando la metafora di prima, sembriamo due gatti che girano su se stessi cercando di acchiapparsi la coda XD Tutto quello che avevo da dire l'ho detto nei commenti precedenti e, soprattutto, nella recensione e quello è ciò che penso. per il resto, vorrei conservare intatto il bel ricordo di questa, a mio modestissimo parere, bellissima trilogia.

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  11. Caro Leo,

    hai fatto un' ottimo lavoro per la recensione di questo libro!
    Per fortuna ho trovato il tuo blog e le risposte di altri utenti molto attive.. Ho appena finito di leggere questo libro ed ho davver o bisogno di risposte!
    Pensare che fino alla fine del secondo libro ero pronta a farmi un tatuaggio raffigurante la Ghiandaia imitatrice, mentre ora ho totalmente cambiato idea..
    Nei primi due libri sentivo cosi tanto il fuoco della rivoluzione divampare! Ed ora.. Puff!
    La Collins ha davvero una visione cupa della guerra. L' autrice pensa sia giusto dare il via ad una rivoluzione, ma ci fa notare che spesso gli oppressi diventano i mercenari. Come i ribelli che assassinano il gruppo di bambini, ed in seguito i loro alleati medici! Per non parlare del fatto che i ribelli programmano un' ultima edizione degli Hunger Games. Altrimenti spazzerebbero via gli abitanti di Capitol City! Ma stiamo scherzando??? Proprio loro, il distretto 13, che ha subito sulla propria pelle il genocidio, ora ha il coraggio di rifare la stessa cosa agli abitanti di Capitol City???
    Si puo' facilmente intuire come questa rivoluzione non sia spinta dal desiderio di liberta' e pace. E' spinta invece dalla sete di vendetta! Per questo motivo, i vincitori hanno un crollo mentale. si ritrovano all' improvviso da vittime a mercenari!
    "Uccidere qualcuno, ti toglie tutto cio' che sei" L' ha detto Peeta durante l' intervista. Ma per qualche motivo, il fatto di farlo in un arena virtuale e' un minimo giustificabile. Perche' per uscire da quella arena non hai assolutamente scelta. Ma nel mondo reale diventa un vero dilemma. Perche' esistono altre opzioni.
    Capisco perfettamente perche' Katniss abbia smarrito del tutto se stessa. E' sempre stata una pedina ed e' stata manipolata. Ma nei Hunger games sapeva che prima o poi questa cosa avrebbe avuto una fine.
    Nel mondo reale invece, continua ad essere manipolata per tutta la durata della guerra.
    Inoltre lei nei Hunger Games, SA chi e' il NEMICO.
    Mentre nel mondo reale, la scelta e' molto ampia. Oltre a Capitol City si aggiunge il bel capo dei ribelli.. e pure lei diventa nemica di se stessa e della popolazione di Capital City.
    Fra l' altro geniale lo scambio di battute fra lei e Snow, prima dell' esecuzione. Davvero in pochissime righe, la storia ha preso un' altra piega!

    Riguardo al fine, so caro Leo che hai una visione pessimistica. Questa storia non sembra molto diversa da cio' che accadde durante la rivoluzione russa. Hanno ucciso lo zar ed hanno esiliato le famiglie nobili. Ed un paio di persone come Collin hanno rifatto un nuovo governo ( vedi Stallin) diventando ancora piu' spietata di potere dei primi regnanti. Finche' la rivoluzione sara' spinta da ideali di potere e sete di vendetta, non ci sara' mai una vera pace.
    Pero' la vera speranza la ripongo in Peeta! Lui aveva gia' capito che tutto si sarebbe trasformato in un bagno di sangue. Il suo carattere cosi' gentile e genuino puo' essere il volto di una nuova rivoluzione. Secondo me Katniss l' aveva capito. Per questo nel secondo libro ha cercato di sacrificarsi per lui ed ha pensato che un tipo come Peeta fosse piu' idoneo per una rivoluzione pacifica. Non solo perche' bravo con le parole, ma perche' era spinto dei giusti ideali.
    Ed e' per questo che verso il finale lei lo vuole accanto. Il suo carattere, puo' tenerla in vita, darle una ragione per sperare ancora. Gale invece e' solo un tipo in cerca di vendetta, pronto ad uccidere chiunque ( basta pensare all' operazione del 2 distretto)

    Forse saro' un po' utopistico, pero' mi piace pensare che, nel momento in cui scoppiera' un' altra guerra civile in Panem, un tipo come Peeta oppure lui stesso interverra' facendo loro presente che la pace e la liberta' sono le soluzioni giuste.

    Peete e' la speranza..

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  12. Okey.. Solo ora sono riuscita a vedere il papiro che ho scritto O.o

    Non so se concorderai con me. In ogni caso ho una domanda che mi ronza per la testa.. diciamo e' l' unica cosa che non ho pienamente capito.
    Perche' Katniss ha detto che avrebbe appoggiato i nuovi Hunger Games solo per Capitol City..?? Proprio lei che ha subito due volte questa pena?? Non la capisco mica questa ragazza! O.o

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    1. Ciao Alexandra, grazie mille del papiro. Sono sempre molto felice di scambiare opinioni con voi. Per rispondere alla tua domanda: non credo che Katniss abbia mai veramente appoggiato la storia dei nuovi Hunger Games,anzi ne sono sicuro. Lei è pur sempre la Ragazza di fuoco, colei che messo sotto scacco Capitol City e la sua approvazione all'idea della Coin è solo una finta, stava solo preparando il campo in vista del gesto che avrebbe compiuto durante l'esecuzione pubblica di Snow.
      Spero di esserti stato d'aiuto e sono felice che la recensione ti sia piaciuta. Ogni qual volta volessi scambiare pareri su qualche altro libro... io sono qui! :D

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  13. @Alexandra: se vai qui: http://thehungergamesitalia.net/2012/05/17/il-canto-della-rivolta-prime-impressioni/#comments ci sono lunghe discussioni su alcuni di questi temi (senza togliere niente all'ottimo blog di Leo, magari non é piacevole vedersi 250 commenti di gente che parla per conto proprio). Ma perché vedi Katniss manipolata?! Lei é la Ghiandaia Imitatrice, la persona che ha fatto partire la rivolta e che alimenta la rivolta. Cercano di tenerla a freno e controllarla ma, come quando visita l'ospedale, fa quello che vuole e cosí in diverse occasioni. Ovviamente quando uno diventa famoso e importante, la gente ci sta dietro sia per trarne vantaggio che per aiutare. Quanto a Gale, se ne é parlato ampiamente nei commenti sul sito di Hunger Games Italia, e io non lo vedo negativamente. Lui vuole solo mettere a posto le cose e non vedo perché debba avere pietá con gente che in passato non ne ha avuta. ;-)

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    1. Stai tranquillo, per quanto mi riguarda non mi da affatto fastidio leggere i vostri pareri :D

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  14. li ho presi tutti e tre, non vedo l'ora di iniziarli!!!

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  15. Bella recensione, hai espresso esattamente ciò che questo libro mi ha trasmesso!!

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  16. E' stata davvero notevole come recensione.... Mi avete tolto ogni dubbio di interpretazione... :)

    Ma credo che le parole di Plutarch siano così essenziali quanto profonde.

    Adesso ci troviamo in quello stupendo periodo in cui tutti concordano che i nostri ultimi orrori non dovranno mai ripetersi. Ma di solito il pensiero collettivo ha vita breve. Siamo creature stupide e inconstanti, con la memoria corta e un grandissimo talento per l'autodistruzione. Anche se, chissà, sarà la volta buona...

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  17. Ciao Leo, complimenti per la recensione. Anche io ho divorato la trilogia. È vero, il terzo libro è molto diverso dai primi due. Io sono rimasta sconvolta soprattutto per il povero Peeta, depistato e sconvolto da Capitol City, anche perchè lui è sempre stato il personaggio più puro, nobile d'animo, gentile, e perciò non si meritava affatto una tale tortura. Ah, è stato interessante anche leggere i commenti degli altri. Grazie mille!

    P.S.: ti faccio un appunto un po' da maestrina ma che ci tengo a fare perchè scrivi molto bene e così potrai scrivere ancora meglio...ricordati l'accento su "dà", 3a pers. sing.! anche io lo dimenticavo e ora per ricordarmene penso all'espressione "dà da fare", che effettivamente senza accento sarebbe molto insolita ("da da fare) ;)

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  18. Secondo me alla fine Katniss è così insensibile e fredda perché ha capito che Haymic aveva ragione quando le aveva detto che non esistevano vincitori ma solo sopravvissuti. Katniss capisce di essere stata solo una pedina, a differenza degli HG, dove giocava con le sue regole, durante la rivolta è stata solo usata dalla Coin. Nel momento della morte di Prim ha realizzato che Peeta aveva ragione a chiedere un cessate il fuoco perché come sempre lui ci era arrivato da solo, senza bisogno di aiuti. Personalmente penso che la frase sul dente di leone sia incredibile, trasmette tantissime emozioni ed è notevole come attraverso dell inchiostro e della carta la Collins sia riuscita a far emozionare il mondo.

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  19. Katniss ama Peeta. Si è innamorata di lui già in La ragazza di fuoco nell'ultimo libro conferma ciò che già sa. Non puoi dire che non è vero amore. Lei ha sempre voluto proteggerlo, prova sensazioni quando lo bacia o è tra le sue braccia con Gale NIENTE! Quindi era chiaro fin dall'inizio che Katniss si mettesse con Peeta perchè lei ama lui.

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  20. Peeta era colui che più di tutti non voleva essere cambiato da Capitol City e non voleva essere una pedina dei giochi . E come .
    sempre chi vuole rimanere se stesso è costretto a cambiare ; prima gli hanno
    portato via la gamba e fatto diventare il suo corpo parte di quella città con la protesi, dopo gli hanno portato via anche la ragione e  la sua reale natura . La Collins ha ambientato il tutto in una realtà crudele e fredda martoriata dagli sbagli dell'uomo. In particolare il terzo libro è angosciante e malinconico poiché le uniche cose che lei amava le sono state portate via : Prim e Peeta ( alla fine torna quello di prima). Una cosa mi ha fatto venire i brividi e fatto ritornare in mente delle cose del mio passato(L'ALBERO DEGLI IMPICCATI): quando mio nonno era sul letto da quasi un anno e soffriva , non ricordava , le sue gambe di plastica, mia nonna diceva che a volte è meglio morire in pace che soffrire per un lungo periodo . La morte arriva inaspettata e veloce. La fine del libro è realistica e non scontata per una persona che ha quasi perso la voglia di vivere , ma che si aggrappa a qualche briciola di gioia : Peeta e i suoi figli anche se il trauma e il dolore che le hanno imposto la sua freddezza e apatia resteranno per sempre. Il libro lancia un chiaro ed esplicito messaggio : chi lotta per la libertà è esposto alle perdite che può comportare una ribellione , ma una consolazione appare:lasciare un mondo migliore a chi verrà sperando ed essendo fiduciosi nell'uomo.

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