Titolo: I Custodi della
storia
Autore: Damian Dibben
Prezzo: 16.90€
Dati: 2012,331 p.,rilegato
Editore: Corbaccio (collana Narratori)
Prezzo: 16.90€
Dati: 2012,331 p.,rilegato
Editore: Corbaccio (collana Narratori)
Jupitus richiuse di colpo il libro e lo rimise nella cartella. «Se
vuole un’istruzione, il posto dove farsela è il mondo. Si tratta di un luogo
molto più ricco e complesso di quanto lei possa immaginare.»
Trama:
Il padre e la madre di Jake Djones
sono scomparsi: potrebbero trovarsi in qualsiasi punto del tempo e dello
spazio. Perché alcuni membri della famiglia Djones custodiscono un segreto
incredibile: appartengono ai Custodi della storia, una società segreta che
viaggia attraverso i secoli per impedire a dei nemici diabolici di mescolare le
epoche e farne addirittura sparire alcune. Alla ricerca dei genitori, Jake si
trova sballottato fra la Londra del terzo millennio e la Francia del millesettecento,
e viene infine condotto a Point Zero, il quartier generale della società dove
conosce un gruppo di straordinari agenti e viene a sapere della famiglia Zeldt
e dei suoi piani per distruggere il mondo così come lo conosciamo.
L’autore:
Damian Dibben, inglese, lavora come sceneggiatore a
varie serie televisive e a film per la televisione e per il grande schermo. È
orgogliosamente londinese e vive a Southbank con il suo cane Dudley.
Recensione:
A cura di Miriam Mastrovito
L’ipotesi dei viaggi nel tempo ha sempre esercitato un
grande fascino sull’umanità, ha ispirato numerosi scrittori, diverse produzioni
cinematografiche e, sicuramente, a molti di noi sarà capitato di accarezzarla
ogni tanto. Chi non ha mai sognato di poter
indossare abiti di altre epoche, di assorbirne le atmosfere e gli odori, di assistere
con i propri occhi alle grandi scoperte o rivoluzioni che hanno segnato il
corso della storia e magari produrre piccoli cambiamenti nel susseguirsi degli
eventi?
È proprio questa l’idea che ha scatenato la creatività di
Damian Dibben, un’idea abbondantemente condivisa ma che questo autore ha saputo
rielaborare in chiave assai originale.
Jake Djones è un quattordicenne come tanti altri, sta
tornando a casa da scuola quando due sconosciuti lo rapiscono e lo trascinano
in un rifugio sotterraneo situato sotto il Monument di Londra. I rapitori non
sembrano avere cattive intenzioni e non esitano
a rassicurarlo in merito ma è innegabile che siano tipi oltremodo
stravaganti, sono abbigliati in modo
strano e farneticano di accadimenti improbabili. Il signor Jupitus, che
ha tutta l’aria di essere il capo della banda, sostiene che i genitori di Jake
siano scomparsi in un’epoca remota della storia, che il ragazzino stesso sia in
pericolo e che sia necessario imbarcarsi subito sulla nave Escape per
raggiungere il Punto Zero.
Digerire queste informazioni per lui è una bella fatica! Per
quel che ne sa, mamma Miriam e papà Alan sono due comunissimi venditori di
sanitari, al momento lontani da casa solo per partecipare a una fiera di settore,
ma soprattutto viaggiare nel tempo è impossibile. La bizzarra combriccola che
attornia Jupitus di certo non contribuisce a conferirgli credibilità. Un
ragazzino che veste abiti demodé sfoggiando un pappagallo sulla spalla, una
ragazzina che sembra saltata fuori da un libro di fiabe e una dama elegante
quanto schizzinosa –solo per citarne
alcuni – non sono esattamente le persone
che ci si aspetterebbe di incontrare nella realtà di tutti i giorni. Quando
alla compagnia si aggiungerà sua zia Rose, tuttavia, Jake dovrà cominciare a
ricredersi.
Suo malgrado apprenderà che i genitori, così come le sue
nuove conoscenze, sono membri di un’organizzazione segretissima. Tutti hanno la
facoltà di viaggiare nel tempo e sono Custodi della storia. Il loro compito è
quello di spostarsi tra le varie epoche per impedire che persone senza
scrupoli, come il perfido principe Zeldt, modifichino il corso degli
avvenimenti per perseguire i loro loschi scopi.
La storia non può essere cambiata a piacimento perché anche
se piena di errori è sacra e modificarla può rendere le cose peggiori.
Sarà questo l’insegnamento che Jake dovrà assimilare,
insieme alla sconcertante scoperta di essere anch’egli un custode, ma sarà
anche l’inizio di una fantastica avventura.
Damian Dibben ci trascina nel vivo della storia rinunciando
a qualsiasi preambolo. Nell’incipit ci troviamo subito alle prese con il
rapimento di Jake ed esattamente come il protagonista non sappiamo cosa stia
accadendo e perché. Questo fa sì che il livello di attenzione salga alle stelle
di pari passo con la curiosità. Proseguendo nella lettura le cose non cambiano
poiché l’intera narrazione è sostenuta da uno stile cinematografico che ci fa
sentire spettatori attivi di un eccezionale spettacolo, o se preferite
giocatori in campo. Le sequenze si susseguono con rapidità, gli scenari quasi
da favola e le azioni sembrano rincorrersi sulle pagine riservandoci sorprese a
ogni svolta.
Nonostante l’idea dei viaggi temporali conferisca un taglio
fantastico al racconto, I Custodi della storia sfugge ai canoni tradizionali
del fantasy connotandosi prevalentemente come un romanzo di avventura. Escludendo
la magia provocata dall’atomium – la
pozione che permette il passaggio da un’epoca all’altra – non ci imbatteremo in
incantesimi o duelli a colpi di bacchetta magica. Per quanto bislacchi, i
numerosi personaggi sono comuni esseri umani che per portare a termine la loro
missione potranno contare esclusivamente sull’arguzia, la forza fisica,
l’agilità. Ciò fa sì che immedesimarsi in loro risulti naturale. Jake, in
effetti, è il tipico ragazzino in cui qualsiasi adolescente non stenterebbe a
riconoscersi. Lo stesso può dirsi di Charlie che, a dispetto degli abiti
insoliti e del particolare legame con il suo pappagallo, incarna il piccolo genio
appassionato di tecnologia o di Jupitus, il tipico uomo pragmatico, burbero e
all’apparenza cinico che nel profondo serba un cuore d’oro.
Tra tutti, una menzione speciale la merita sicuramente
Nathan che con il suo ottimismo, la sua pungente ironia e la capacità di
sdrammatizzare qualsiasi situazione, si rivela un autentico ciclone di
simpatia.
Non meno umano e credibile ci appare il cattivo di turno,
Zeldt, un concentrato di cattiveria asservita al desiderio di dominare il
mondo.
Tutti, ciascuno a suo modo, si dimostreranno ottimi compagni
di viaggio. Dai giorni nostri, all’ottocento, passando per i primi del
cinquecento, leggendo questo libro avremo modo di andare a spasso nel tempo e
nello spazio. Tra un goccio di atomium
e una traversata in galeone, potremo ammirare la Venezia del rinascimento,
i paesaggi della Normandia e finanche esplorare un misterioso castello
dell’ottocento.
Penso che proprio in questo vada rintracciata la vera magia
dell’universo reinterpretato da Dibben, un universo che, come le più belle
favole, ha il potere di incantare grandi e piccini.
Io ne sono stata contagiata e non vi nascondo che, lettura
finita, non ho potuto resistere alla tentazione di chiudere gli occhi alla
ricerca di particolari forme. Siete curiosi di capire perché? Beh, questo lo
scoprirete solo leggendo.
Consigliato? Lo
consiglio tanto ai giovani quanto agli adulti. È un romanzo avventuroso e coinvolgente
che saprà divertirvi ma anche favi appassionare alla storia. Una lettura
piacevole con cui intrattenersi ma che suggerirei anche nelle scuole perché
potrebbe fornire un input ai ragazzi per approcciarsi in modo alternativo e
giocoso allo studio di una materia che non sempre suscita il giusto entusiasmo.
Voto:
...deve essere interessante!
RispondiEliminaL'ho letto da poco e sono d'accordo con te: veramente un bel libro :)
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