A cura di Federica Frezza
Libro in lingua
Titolo: Hawksmoor
Autore: Peter Ackroyd
Prezzo: 8.99£
Dati: 210,288p.,paperback
Editore: Penguin
Non tradotto in Italia
Peter Ackroyd è, tra gli altri
grandiosi traguardi da lui raggiunti, l'autore di London. The biography,
un capolavoro assoluto per riuscire a sentire la città pulsarti sotto i piedi,
intorno e negli occhi mentre cammini; è un libro che dimostra come Londra, per
certi versi, sia da capire come se fosse una creatura vivente, con
caratteristiche senza tempo lungo la sua storia millenaria da percepire vagando
attraverso le vene e le ossa che sono le sue strade (è la versione di Ackroyd
del concetto di psicogeografia).
È dentro questo wibbly-wobbly
concetto di tempo che anche il libro di cui parlo si muove e si dibatte,
raggiungendo altissimi livelli di virtuosismo ludico e verbale.
Capolavoro a sua volta, a mio
parere, è infatti Hawksmoor: genere impossibile da definire, uscito nel
1985, è ambientato in doppia linea narrativa (con numerosi echi e riflessi
dell'una nell'altra): la prima nel diciottesimo secolo racconta le vicende di
Nicholas Dyer, architetto, assorbito dalla costruzione di numerose chiese
nell'East End a Londra.
Contrapposto a Dyer come la luce
all'ombra è Christopher Wren: sono uomini legati e divisi dal lavoro e dai temi
cruciali che li caratterizzano come esseri umani. Perché i due sono agli
estremi opposti di uno spettro che va dalle pratiche sataniche al razionalismo,
Sir Wren la voce razionale cui è consolante credere (l'uomo ha la capacità di capire
e trovare l'illuminazione), Dyer un fantasma del peggior anti-intellettualismo
medievale, un relitto della superstizione e del pessimismo secondo cui l'uomo
non può, per natura!, fare a meno di unirsi alla rabbia e al maligno. La seconda linea narrativa, nel
ventesimo secolo, segue il detective Nicholas Hawksmoor, chiamato ad
investigare una serie di misteriosi omicidi collegati alle chiese progettate da
Dyer.
Se
questo ti porta a pensare che si tratti di un giallo non cedere: è un tranello.
Hawksmoor è una detective story che gioca con le sue premesse rendendo il
fluire tipico del genere (crimine-investigazione logica-soluzione)
completamente impossibile.
E per dimostrarlo diventa
evidente in fretta come partecipino al gioco ombre cupe e forze sconosciute dal
passato in una storia da leggere dopo il tramonto, possibilmente con la pioggia
che batte sul vetro delle finestre, per lasciarsi spaventare e confondere al
meglio.
Ackroyd
ha definito il concetto di tempo in Hawksmoor con la magnifica frase “il
perpetuo presente del passato”. Visto che in questo il romanzo è una
problematizzazione del pensiero razionale che pretende di esaminare il fluire
della Storia cercando casualità e linearità, è fondamentale arrendersi al suo
trattamento del tempo per capirlo e goderselo.
Il
libro deve molto anche a William Blake e T.S. Eliot - di entrambi Ackroyd ha
scritto biografie superbe - in particolare Il matrimonio del cielo e
dell'inferno e The Waste Land, che ha in comune con Hawksmoor il
senso di continuità temporale della Storia.
Peter Ackroyd ha specificato
spesso come non si tratti esattamente di un romanzo storico, quanto di un
romanzo trasversale, che maneggia argomenti storici con un
rimaneggiamento della materia derivato dalla fantasia del suo autore.
Ed è questo l'elemento più
affascinante del libro, perché lo rende un caso di “sogno o storia poco
importa”, specialmente se hai l'occasione di passeggiare nei luoghi e lungo le
strade che compongono la trama.
Particolarmente stimolante è
ricercare i personaggi, i luoghi e gli eventi reali nel tessuto nella finzione
(per esempio: l'architetto che nel 1711 fu scelto per la costruzione delle
chiese si chiamava Nicholas Hawksmoor ed è su di lui che Nicholas Dyer è
modellato. Storicamente corretto è anche Sir Christopher Wren, fin nel suo
interesse per le scienze).
Uno dei punti cruciali della
storia è la disconnessione/connessione tra la Londra del ventesimo secolo ed il
suo passato: se nel mondo di Hawksmoor (personaggio) il razionalismo di Wren ha
avuto la meglio, è altrettanto vero che le chiese di Dyer rimangono come gli
spettri della paura, della superstizione e dell'occultismo. La lontananza temporale non equivale
ad uno scudo (siamo in scenario wibbly-wobbly, dopo tutto), perché la geografia
degli eventi di Dyer si sovrappone a quella della vita di Hawksmoor,
confondendo le linee, i pensieri, le parole.
Ti consiglio di leggerlo con un
blocchetto accanto.
Non solo per annotarsi i luoghi e i numerosissimi nomi, ma soprattutto
per avere subito davanti un grafico dei simboli utilizzati, che alternano
luce-ombra, danno importanza alla memoria delle pietre, attribuiscono ruoli
multipli agli animali.
Ho
sentito tante voci lamentarsi, al grido di “Hawksmoor è confuso!”.
Certo
che è confuso, è quello il punto (d'accordo, ci sono momenti moralmente e
sessualmente repellenti). Hawksmoor (libro, non strettamente il personaggio) è
confuso e cerca di capire, questo è il nocciolo.
È
scritto in maniera superba, con attenzione alla Storia senza diventarne
schiavo, è oscuro e viscerale, ripetitivo come sanno essere gli incubi e le
paure; ed è un duello tra passato e presente con una conclusione diversa da
quella che ci si potrebbe aspettare.
Libro in italiano
Titolo: Un' inquietante simmetria
Autrice: Audrey Niffenger
Prezzo: 20.oo€
Dati: 2009,439p.,rilegato
Editore: Mondadori
Un'inquietante
simmetria è, oltre al titolo in questione,
quella che unisce i due libri di cui parlo. Her
fearful symmetry di Audrey Niffenegger è
intensamente ambientato a Londra ed è molto
evidentemente legato a doppio filo a William Blake attraverso la poesia The
Tyger. Si tratta della stessa autrice di La moglie dell'uomo che
viaggiava nel tempo (che, mi vergogno a dirlo, ancora mi manca). Qui si
tratta di una storia di fantasmi aggiornata al ventunesimo secolo, in cui si
parla di amore, perdita ed identità.
Metto
le mani avanti fin da qui: è necessario un patto d'incredulità con i
contro-fiocchi-armati.
Quando
Elspeth muore di leucemia lascia il suo appartamento (vicino ad Highgate
Cemetery) alle nipoti Julia e Valentina, le figlie gemelle di sua sorella
gemella Edwina. Condizione dell'eredità è vivere nell'appartamento per almeno
un anno.
Edwina
ed Elspeth non si sono parlate per anni e a separarle è un segreto di cui Julia
e Valentina non sanno nulla. Le ragazze si trasferiscono a Londra ed iniziano a
prendere le misure con quella che era la vita della zia che ignoravano di
avere, cioè principalmente i vicini di casa: Martin nell'appartamento
sottostante e in quello del piano di sopra Robert, che era l'amante di Elspeth
e la intravede nei lineamenti di Valentina. Impercettibile
a tutti per il primo anno ed intrappolata nell'appartamento, c'è anche Elspeth
stessa, fantasma invisibile e muto finché non trova il modo di comunicare con
le nipoti. È Valentina, la più debole sia emotivamente che fisicamente delle
due sorelle, che si accorge degli umori di Elspeth ed inizia a vederla.
Se la
trama si è retta fino ad adesso da qui in avanti le cose partono per la
tangente.
Si
arriva a parlare di un ripetuto scambio di gemelle che neanche Genitori in
Trappola, spiriti che vanno e vengono e un sapore da soap-opera soprannaturale.
Ma mi
collego al discorso tirato fuori per il libro precedente del “sogno o storia
poco importa”.
Uso
questa citazione da tanto tempo e per tanti argomenti, perché è una di quelle
che trovo più vera, adattabile all'argomento e persino musicale nel suo suono,
il che non guasta.
Verga
l'aveva fraseggiata così: “eccovi una narrazione – sogno o storia poco importa
– ma vera, com'è stata e come potrebbe essere […] Voi ci troverete qualcosa di
voi, che vi appartiene” e prosegue, parlando di argomento diverso da quello cui
accennerò qui io.
Per
Un'inquietante Simmetria io credo si tratti di una questione molto personale se
e come il libro riuscirà a parlarti: ci sono momenti in cui la storia poco
realistica minaccerà di perderti per strada; oppure, se ti é capitato di vivere
momenti impossibili da raccontare, sai che a volte la vita riserva sorprese
che, se trasmesse ad altri, otterranno solo sguardi increduli e “Ma dai, non é
possibile!”.
Non é
detto che questo libro non riesca a catturarti: io credo ci siano momenti in
cui la trama è davvero troppo magra, in cui le decisioni dei personaggi non
sono supportate da alcun complemento di spiegazione e le idee sono un po'
ammassate senza le sufficienti aggiustature per ordinarle nello splendido
romanzo che questo libro avrebbe potuto essere.
È vero,
come detto prima, che il patto d'incredulità deve essere a prova di bomba. Ma
forse basta pensare che dire che qualcosa non è vero non significa dire che non
è reale.
È così
sbagliato credere nell'incredibile?
Prova a
dire ad un bambino che i mostri sotto il suo letto non esistono: non smetterà
di avere paura. Per lui quei mostri esistono eccome, e chi sei tu per sostenere
il contrario con assoluta certezza? Insegnagli a domarli, quei mostri, a
tenerli contenti con un biscotto ogni tanto. Allora sì non avrà più paura del
buio e gli spaventi dell'infanzia se li lascerà alle spalle. Che
questo sia un bene o un male devi deciderlo tu.
Un'inquietante simmetria lo voglio da una vita *-* E' appena uscito il tascabile quindi, finiti gli esami, lo prendo. Il primo dell'autrice, a mio giudizio, è favoloso. Uno dei miei preferiti!
RispondiEliminaAnch'io voglio leggere da tempo qualcosa della Niffenger ma ho paura mi risulti troppo smielata :/
EliminaNo, è fantastica, anche se inizialmente è un po' difficile da seguire :)
Elimina"Hawksmoor" sembra proprio il tipo di libro che potrebbe piacermi :) Come sempre, grazie per avermelo fatto scoprire!
RispondiEliminaDella Niffenger ho letto il romanzo d'esordio: molto bello ma mi aspettavo di più. Credo che mi procurerò anche questo in e-book :)
RispondiEliminaGli e-book sono sempre la miglior soluzione per quei libri 'Io vorrei, non vorrei ma se vuoi' xD
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