A cura di Chiara Poli
Pensavo
di iniziare questo nuovo appuntamento mensile con una panoramica sui generi
televisivi, la storia dei telefilm, le caratteristiche delle serie
contemporanee più interessanti. Avremo modo di farlo più avanti. Riflettendo su
quale argomento scegliere ho infatti deciso di dedicare un po’ di spazio ad
alcune valide serie che non mi capita spesso di trattare per lavoro. O che
magari non vengono mai citate del grande pubblico, né dagli appassionati di
telefilm, nei sondaggi. Eppure secondo me meritano attenzione. Come Everybody Hates Chris.
La
comicità più riuscita si basa spesso sulla parodia, come dimostrano alcuni dei
film più riusciti di sempre (Frankenstein
Jr., ad esempio).
Perciò
da un comico del livello di Chris Rock,
popolarissimo negli Usa, ci si poteva aspettare un’idea del genere: fare una
parodia della propria infanzia e adolescenza traendone una serie tv.
Un’irriverente visione intitolata “Tutti odiano Chris” per fare il verso alla
pluripremiata (e amatissima in patria) “Tutti amano Raymond”.
L’assunto
di partenza di Chris Rock è piuttosto semplice: spesso le persone di successo
hanno alle spalle una vita difficile. È il suo caso, ma essendo un comico è
anche occasione di riflessione per scherzare e ironizzare su tutto ciò che
normalmente fa intristire: povertà, emarginazione, difficoltà con le ragazze,
prese in giro, bullismo...
In
Everybody Hates Chris c’è tutto questo, ma c’è soprattutto la precisa volontà
di restituire allo spettatore l’immagine di una famiglia che si barcamena fra
mille difficoltà nella Brooklyn degli anni ’80 senza mai perdersi d’animo. Il presupposto da cui parte Rock
secondo me è questo: chi conosce solo difficoltà e ostacoli non può intristirsi
della propria vita; affronta tutto con lo spirito giusto perché crede che
sia... normale.
Io
trovo questa lettura della serie molto interessante e originale. Così papà
Julius che sa quantificare il costo di qualsiasi
cosa (incluso un bicchiere di latte parzialmente rovesciato per errore)
diventa un espediente comico per raccontare la povertà di chi fa due o tre
lavori per sbarcare il lunario. E le difficoltà di Chris a scuola, unico
bambino di colore in una scuola di bianchi - deriso più per i suoi vestiti che
per questioni razziali - diventano lo spunto per raccontare con ironia gli
stratagemmi di un ragazzino determinato a ritagliarsi
un ruolo nella società.
Everybody
Hates Chris è costruita su avvenimenti semplici, quotidiani ma comunque
importanti perché da un lato ci fanno conoscere una carrellata di riusciti personaggi e dall’altro ci insegnano a prendere con filosofia anche la
peggiore delle notizie.
I
sogni ad occhi aperti di Chris (uno straordinario, giovanissimo Tyler James
Williams, che all’inizio della serie aveva solamente 12 anni) sono così riusciti
da far invidia a Ally McBeal in persona. La volgarità è estranea a qualsivoglia
ispirazione comica e ci vengono persino risparmiate le odiose risate finte del
pubblico.
La
regia è allegra, movimentata e lontana dagli stereotipi delle sitcom più classiche.
La colonna sonora è piena di hit
storiche, perfettamente adattate agli stati d’animo dei personaggi per
commentare al meglio ogni situazione.
Mamma
Rochelle (Tichina Arnold) prende in giro i caratteristi dei b movie delle
minoranze etniche (quelli citati da Carla in Scrubs, per capirci) e papà Julius (Terry Crews) fa il verso alla
caricatura del padre aspirante autorità in famiglia ma in realtà soggiogato
dalla moglie.
Ciliegina
sulla torta, tutto nella serie viene commentato
dal protagonista stesso, Chris Rock, trent’anni dopo. Rock si è regalato un’occasione più unica che rara:
rivivere infanzia e adolescenza con uno sguardo divertito ma anche un po’
malinconico; commentando ogni evento col senno di poi.
Chi
di noi non ha mai sognato di poter fare la stessa cosa?
quando lo facevano in tv lo guardavo sempre con mia sorella. è un bel telefilm perchè non è stupido,ma coinvolgente e spiritoso :)
RispondiEliminaSembra proprio così, io non l'ho mai beccato. Dovrei darci un'occhiata :)
EliminaIl titolo è un omaggio alla serie "Everybody Loves Raymond". Scelta geniale e spassosissima secondo me :-)
RispondiEliminaBellissima rubrica, ho già iniziato a guardarlo e mi piace molto :) Sicuramente non la solita sitcom e soprattutto non ci sono le snervanti risate del pubblico di sottofondo ^_^
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