A cura di Federica Frezza
Libro in inglese
Titolo: The Hologicon
Autore: Mark Forsyth
Prezzo: 12.99£
Dati: 256p.,Hardcover
Editore: Icon Books
Sarò schietta: se ti piace leggere in inglese questo è uno
dei libri più belli che ti possano capitare. È un patrimonio, una miniera
d'oro, sentiti libero di proseguire con metafore e paragoni dello stesso
stampo.
Si tratta di The Horologicon di Mark Forsyth, ed è un
capolavoro.
Ma bisogna mettere le mani avanti:
punto primo – non è un romanzo.
Punto secondo – non va letto di fila dall'inizio alla fine
(l'autore specifica che non dovresti tentare la folle impresa per alcuna
ragione, e che se fossi irresponsabile abbastanza da farlo l'Inferno intero si
scatenerebbe alla tue calcagna e possa Dio avere pietà della tua anima;
l'autore e l'editore non saranno inoltre da essere ritenuti in alcun modo
responsabili per suicidi, sparatorie o nudità in pubblico che possano derivare
dalla prolungata lettura).
Punto terzo – questo è un libro da studiare a memoria. E arrivo al sodo, perché Horologicon è una raccolta delle
parole più spettacolari che la lingua inglese abbia mai prodotto, ma che sono
andate perdute nello scorrere veloce del tempo e delle abitudini quotidiane di
chi la lingua la forma davvero, cioè chi la parla.
Forse dirai che noia,
in pratica è un vocabolario!
No, non lo è. Perché
come Mark Forsyth fa notare nella sua introduzione i vocabolari hanno il
terribile difetto di non accostare tra loro parole che invece condividano
l'area cui si applicano (aardvark,
per esempio, che significa oritteropo, è scomodamente posizionato a 19 volumi
dell'Oxford English Dictionary da zoo,
yacht a 18 volumi da beach,
spiaggia).
Per questa ragione, e a mio parere per stuzzicare un
intelletto mai sazio, l'autore ha deciso di immaginare una giornata tipo e
dividere le parole a seconda del momento in cui è più probabile possano tornarti
utili. E non pensare nemmeno che a spiegarti una parola ci sia una
cruda e sterile definizione. L'amore per la parola scritta si dimostra
nell'attentissima ricerca delle radici etimologiche più profonde, accettando di
scovarle nelle fonti più antiche e remote.
Ad esempio c'è la
meraviglia che è la parola uhtceare (non
ti rovino alcuna sorpresa, è la prima che incontri, nella sezione 6:00 a.m.):
si pronuncia oot-key-are-a, ed è una
singola parola per parlare di quell'ansia che ti assale mentre ti rigiri nel
letto senza riuscire a riprendere sonno, appena prima dell'alba, quando tutti i
tuoi problemi e dubbi ti tendono un agguato in vicolo deserto con l'intenzione
di riempirti di botte e lasciarti lì dolorante.
Uht è
quell'irrequieta ora prima dell'alba durante la quale Aurora in persona si
aggira appena sotto la linea dell'orizzonte preparandosi per il nuovo giorno,
ma il cielo è ancora buio.
Ceare è una forma
antiquata di care, sta quindi per
preoccupazione e sofferenza, sensazioni che hanno la cattiva abitudine di
assalirti proprio a uht inoltrata.
Da quel momento in avanti l'Horologicon ti accompagnerà per
tutto il giorno senza timidezza o contegno, descrivendo con termini imbevuti di
puro fascino la routine del risveglio, la colazione, il viaggio fino al luogo
di lavoro, il pranzo, la rotta per tornare a casa, le serate fuori, il rientro.
L'umorismo con cui ogni piccolezza è descritta unisce
l'apprendimento di parole nuove con l'abbraccio a quello che ogni vita umana ha
in comune con tutte le altre, e quando il libro sarà finito e ti accorgerai di
sentirne la mancanza potrai trovare rifugio nel blog che é la fonte di tutta
questa saggezza, Inky Fool, condotto con la stessa spregiudicata risata in
faccia alle avversità che contraddistingue The Horologicon.
Libro in italiano
Titolo: Blonde
Autrice: Joyce Carol Oates
Prezzo: 8,99€
Editore: Bompiani (Tascabili Best Seller)
Blonde di Joyce Carol Oates è a sua volta un capolavoro.
Ma questo non analizza un elenco di parole, quanto un elenco
di emozioni. È un pregevole catalogo di pensieri, sensazioni, paure e paranoie
della mente umana, prendendone una come paradigma.
Non una mente qualunque, quella di Marilyn Monroe.
Si tratta di un racconto della vita di Norma Jeane
distillato dai fatti e insaporito dalla finzione, non va quindi preso alla
lettera come fosse una biografia, ma esplorato, ingerito, sentito addosso. Quello che è sensazionale è che risulti più autentico di
tante biografie. Questo perché trovo riesca a catturare lo spirito di Marilyn Monroe, per il quale la sequenza esatta dei meri
fatti è secondaria.
Alcuni personaggi della vita della “vera” Marilyn sono inclusi, altri
esclusi, alcuni sono amalgamati o ricreati in modo da rendere più intense le
osservazioni sulla sua fragilità
e la sua vulnerabilità,
il suo bisogno di rendere felici gli uomini della sua vita e le difficoltà nel tentare
di essere all'altezza della sua immagine pubblica.
Quello che ho trovato davvero pregevole di Blonde è anche il
suo lato più commovente: la voce di Marilyn, che risalta in modo evidentissimo,
con la confusione che cresce più si fa ripida la discesa verso il buio,
nonostante la strenua resistenza.
È straordinario il modo che ha di farti entrare nella testa
della protagonista. E ormai hai sentito e letto questa frase così tante volte
che non vuole più dire niente da sola, quindi lascia che approfondisca il
discorso: è raccontato in terza persona passato, il che permette di iniziare
con una bambina, un'anima innocente e fragilissima, e di arrivare a MARILYN
MONROE che nasce, sboccia ed esplode come fosse profondamente staccata ed
indipendente dalla lei che hai visto
crescere fino a quel momento.
La crescente ansia, la pressione degli occhi del mondo,
l'infelicità, avanzano con il ritmo delle frasi che a loro volta cambiano con
l'assunzione dei farmaci e con il crescere della paura.
Il tutto ti si trasmette a bordo di un gigantesco livello di
compassione, arricchito dal lirismo con cui l'autrice è in grado di descrivere
la vita quotidiana di una donna, per quanto speciale.
Attraverso quegli occhi la visione che si ottiene della
società che guardavano è spaventosa. Si può scegliere di soffermarsi a pensare
quanto quella visione potesse essere deformata o quanto deformata fosse la
società osservata. Non credo che una delle due scelte sia giusta e l'altra
sbagliata.
Se posso rompere le scatole, nonostante si tratti di una
storia affascinante, nonostante sia scritta in maniera superlativa, nonostante,
narra la leggenda, il manoscritto originale fosse ancora più delle settecento
pagine e spiccioli... Secondo me è troppo lungo.
Il che non toglie che a volte la finzione risulti più
autentica della verità.
Proprio qualche gionro fa ho scoperto il blog su tumblr si Hologicon, mi piace un sacco, e mi stavo giusto chiedendo se valesse la pena comprare il libro! Ora grazie a te so che sì, ne vale la pena! :)
RispondiEliminaFelicissimi di esserti stati utili! :D
EliminaIo l'ho letto The Orologicon ed è davvero un capolavoro!
RispondiEliminaNon ho letto il libro della Oates però, anche se è da un po' di tempo che cerco di dare una chance a quest'autrice :)