Titolo: Se fosse per sempre
Autrice: Tara Hudson
Prezzo: 18.60€
Dati: 2012,360 p.,rilegato
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Mi guardò dritta negli occhi.
Mi bloccai… poteva vedermi?
Sorrise, quindi allungò una mano e me la posò sulla guancia. Sentii la
sua pelle calda sulla mia. Senza pensare, misi la mia mano sulla sua. Quando lo
sfiorai il suo sorriso si allargò.
Poteva vedermi.
Trama:
Chissà da quanti anni Amelia si
aggira sull'argine del fiume, invisibile al mondo e sospesa in un eterno
presente. Quand'è morta - proprio in quel fiume di anni ne aveva solo diciotto
e, da allora, una specie di nebbia ha inghiottito ogni suo ricordo, dal volto
della madre alle risate degli amici, dal profumo delle rose al sapore delle
albicocche, condannandola a una cupa solitudine. Finché, un giorno, avviene una
cosa incredibile: nelle stesse acque scure che hanno segnato il destino di
Amelia, un ragazzo rischia di annegare. E lei riesce ad aiutarlo, a salvarlo, a
farlo vivere. Perché quel ragazzo - unico al mondo? - può vedere Amelia, può
sentire la sua voce, può accarezzare il suo viso. In quell'istante, lei capisce
di non essere più sola, di aver trovato qualcuno pronto ad affrontare qualsiasi
sfida, per lei. Ma, soprattutto, di aver trovato qualcuno in grado di far
palpitare il suo cuore, quel cuore che ormai aveva cessato di battere. Se fosse
per sempre, sarebbe un amore perfetto. Se fosse per sempre...
L’autrice:
Tara Hudson è nata e cresciuta in Oklahoma, dove
abita ancora oggi con il marito e il figlio. Fin da ragazzina, è sempre stata
una gran divoratrice di libri e si divertiva a raccontare storie di fantasmi
alle sue amiche durante le loro «escursioni» nei cimiteri. Se fosse per
sempre è il suo primo romanzo, salutato da un grande successo internazionale,
e ha avuto origine proprio da uno di quei racconti.
Recensione:
A cura di Miriam Mastrovito
Vi confesso che quando ho letto le anteprime di questo libro
il mio pensiero è corso subito a Ghost,
un film che non mi stanco mai di guardare e che ogni volta mi fa versare fiumi
di lacrime. Alcune affinità tra le due trame, unite alla frase che campeggia in
copertina promettendo "un romanzo che vi farà palpitare il cuore", mi avevano
fatto sperare di poter rivivere emozioni di pari intensità.
Mi sono perciò accostata alla lettura carica di aspettative.
Sebbene a malincuore, devo ammettere di essere rimasta un po’ delusa.
Voce narrante di questa storia è il fantasma di una
diciottenne. Amelia, il suo nome, è quasi l'unico ricordo sopravvissuto
all'esperienza traumatica della sua dipartita. A parte questo, la ragazza
ricorda di essere affogata, ma non saprebbe dire come né perché, per il resto invece è
buio totale. Ignora chi sia stata in vita e chi possano essere stati i suoi familiari.
Si ritrova a vagare sull’High Bridge, il ponte che sovrasta il fiume in cui è
annegata. È completamente sola, invisibile tanto ai vivi quanto ai morti, come
se fosse sospesa in un limbo in cui non c'è soluzione alla solitudine.
Un giorno però accade qualcosa di imprevisto: un giovane
precipita nel fiume e lei lo salva. La cosa più straordinaria è che quando il
ragazzo riapre gli occhi riesce a vederla.
Probabilmente il fatto che il suo cuore si sia fermato per
brevi attimi gli ha conferito una capacità che altri non hanno.
Joshua, così si chiama il ragazzo, tornerà più volte sul
luogo dell'incidente alla ricerca della sua salvatrice. La ritroverà e
gradualmente apprenderà la verità sul suo conto. La cosa, lungi dal
terrorizzarlo e metterlo in fuga, non lo turberà più di tanto. Lui si è
innamorato di Amelia dal primo momento in cui l'ha vista e il fatto che sia un
fantasma non lo fa desistere dal desiderio di restarle accanto. Stessa cosa può
dirsi per lei, vittima dello stesso colpo di fulmine.
Inizia così una insolita relazione tra i due. Il loro sarà
però un amore ostacolato, non solo dalla diversa condizione che li caratterizza - l'uno è vivo mentre l'altra è morta - ma anche da altre minacce che pian piano
affiorano dalle reciproche dimensioni a cui appartengono. Da una lato Ruth, la
nonna di Joshua che si scoprirà essere una veggente, tenterà in tutti i modi di
esorcizzare Amelia e di rispedirla nel regno dei morti; dall'altro farà la sua
comparsa Eli, il fantasma maligno di una rockstar che vuole possedere l'anima
della ragazza.
È innegabile che una simile trama sia ricca di fascino e di
ottime potenzialità pur non essendo originalissima. Il problema di fondo, dal
mio punto di vista, è che i personaggi mancano di credibilità e che
diverse ingenuità finiscono per impedire
un vero coinvolgimento emotivo del lettore.
Per cominciare, Joshua e Amelia si innamorano a prima vista
solo perché sono entrambi bellissimi. Non si sono mai conosciuti in vita, non
c’è nessun legame precedente o profondo che possa giustificare in maniera
convincente la loro determinazione a portare avanti una relazione impossibile.
Il fatto che siano giovanissimi, se per alcuni versi potrebbe conferire
verosimiglianza a un'infatuazione basata sulla sola attrazione fisica, per
altri stride con lo sconvolgimento ormonale che a una certa età gioca un ruolo
fondamentale nell'innamoramento. Potrebbe mai un diciottenne accontentarsi di
un amore platonico che non può spingersi oltre lo scambio di surrogati di baci
destinati a provocare solo piccole scosse elettriche?
Appare abbastanza incredibile anche la facilità con cui
Joshua accetta l'idea che Amelia sia un fantasma. Di fronte a una rivelazione
simile, una persona normale manifesterebbe sconcerto e incredulità, si
interrogherebbe a lungo sulla sua stabilità mentale, vaglierebbe una serie di
ipotesi più plausibili prima di arrendersi all'evidenza - e qui non posso che
ripensare agli immani sforzi compiuti dalla medium interpretata dalla
bravissima Whoopi Goldberg nel film a cui accennavo all'inizio. Joshua,
invece, non fa niente di tutto questo. Accetta subito la verità più incredibile
e si organizza di conseguenza.
Paradossalmente più credibile, risulta invece il personaggio
di Amelia, forse l'unico che possa vantare una caratterizzazione più
approfondita. Certo, essendo un fantasma che non ha più alcuna memoria della
sua vita precedente, rimane un tantino evanescente, privo di un solido
background e dalla personalità un po’ lacunosa. Tuttavia, l'autrice riesce a
rendere bene il suo tormento, il senso di solitudine, lo smarrimento
determinato dall'essere una creatura sospesa priva di passato quanto di futuro. A un certo punto, tutto ciò si
concretizza nella volontà della ragazza di indagare al fine di ricostruire la
sua storia e il momento della sua morte. Sarà allora che un pizzico di mistery
farà capolino nel romanzo ravvivando la curiosità di chi legge.
Carismatico, sicuramente più di Joshua la cui personalità
rimane nell'ombra, è Eli, un cattivo che in fondo tanto cattivo non è e che per
questo non riesce a farsi odiare dal lettore suscitando piuttosto simpatia.
Nel complesso la lettura non è sgradevole. Grazie anche allo
stile molto scorrevole, il romanzo si legge tutto d'un fiato. Non riesce però a
lasciare il segno né a regalare più di qualche tiepida emozione.
Visto il taglio, penso possa essere apprezzato più
facilmente da un pubblico adolescente, a patto che non si tratti di adolescenti
particolarmente esigenti.
Trattandosi del primo capitolo di una saga non è da
escludersi che migliori strada facendo.
Consigliato? Lo
consiglio a chi desideri concedersi una lettura scorrevole e romantica senza
grandi pretese.
Voto:
Compliemntissimi per la recensione. Prima avevo il libro in WH, ora l'ho eliminato. Sono stanca di questi paranormal romance, voglio qualcosa di più "attivo" perciò - sorpresa! - ho comprato il tuo amato Hunger Games! :P
RispondiEliminaQuesta recensione è di Miriam, ma credo che ti riferisca a me con Hunger Games 8D Amo quel libro u_u
EliminaOPS,,,,io ho adorato questo libro,,,perchè sa di cose pure,fresche senza grandi pretese..è l'essenza stessa della fiducia e del romanticismo.Per una volta qualcosa di semplice e bello <3
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