Titolo: Il riflesso dell’anima
Autore: Leda Muraro
Prezzo: 14.50€
Dati: 2011,182 p.,
brossura
Editore: 0111 Edizioni
«Odio il tempo» affermò Lena sospirando.
«Perché?»
«Perché fugge quando dovrebbe fermarsi e rallenta quando invece
dovrebbe fuggire.»
«La cosa bella è proprio la certezza che il tempo passa, è l’unica cosa
che mi ha dato la forza per andare avanti in certe giornate. Hai la sicurezza
che qualunque cosa negativa prima o poi passerà.»
«Anche quelle positive, e non è detto che rtornino.»
Trama:
Era l’anno 1955. Lorenzo aveva appena 25 anni quella notte
in cui tutto ebbe inizio. Ancora non sapeva che quella realtà, nella quale aveva appena compiuto un terribile
sbaglio, stava per scomparire per sempre. Alla mattina nulla era più lo stesso. Non conosceva
la casa nella quale si era svegliato, né il volto che vedeva riflesso allo specchio. Il volto
di un vecchio.
Ancora non sapeva come fosse arrivato in quello strano posto, ma soprattutto
non aveva
idea di come poter tornare indietro.
L’autrice:
Leda Muraro è nata nel 1985 e vive con il marito in
provincia di Padova, dove lavora come impiegata presso un ente pubblico e dove
gestisce libreriafantasy.it, una libreria online specializzata nel settore
fantasy. Coltiva da sempre una grande passione per i libri, che considera un
po’ come il suo secondo mondo. Un mondo quasi perfetto dal quale a volte è
difficile fuggire.
Recensione:
A cura di Miriam Mastrovito
A cura di Miriam Mastrovito
Una dolcissima storia d'amore dal sapore d'altri tempi.
Penso si possa descrivere così Il riflesso dell’anima.
Siamo negli anni ’50. Lorenzo, un giovane studente
universitario di umili origini, conosce la bellissima Lena. Lei è figlia di un
ricco mercante di lana, indossa abiti eleganti e arriva a lezione a bordo di
una fiammante automobile nera. A renderla speciale però è la sua indole
sbarazzina. Lena rifugge qualsiasi etichetta, ama dipingere e arrampicarsi
sugli alberi e mal sopporta le convenzioni sociali tanto care alla sua
famiglia.
Tra i due giovani nasce un sentimento di amicizia che ben
presto si trasforma in qualcosa di più grande. Il loro però è un amore
impossibile. Lorenzo non è certo un buon partito e Lena è promessa in sposa a
un uomo del suo rango, un uomo che non ama e che il padre ha scelto per lei.
Natale si avvicina e la ragazza è in partenza per Parigi.
Dopo un commiato burrascoso, il giovane si addormenta affranto e quando si
risveglia scopre che niente è più come prima. La sua immagine riflessa nello
specchio è quella di un vecchio e la casa in cui si trova è completamente
diversa da quella in cui ha sempre vissuto.
Dove si trova? Cosa è successo? Chi sono le due donne che lo
chiamano “papà” ma che a lui sembrano perfette estranee?
Per scoprirlo Lorenzo dovrà ascoltare i racconti di Sophie,
varcare la soglia di una stanza dei ricordi, sfogliare un diario che, ancora
una volta, riconduce a lei: Lena.
L’idea che fornisce l’input al racconto, quella di un
sentimento puro ostacolato dall'appartenenza a due ceti sociali diversi, è la stessa che ha ispirato molte storie
d'amore partendo dalle favole per approdare ai classici della letteratura. A
rendere originale questo romanzo è la particolare prospettiva adottata
dall'autrice per raccontarla.
Il filo della narrazione segue un percorso lineare nei primi
capitoli salvo sorprenderci con una repentina inversione di rotta nel momento
in cui accade l'impossibile e la storia sembra decollare verso lidi fantastici.
Moltissime sono le domande che affollano la mente del
lettore quando, specchiandosi dopo un brusco risveglio, Lorenzo si riscopre
vecchio. Interrogativi che accrescono la curiosità tingendo quasi di giallo il
romance.
Leda Muraro riesce così ad ammantare di mistero un intreccio
dallo sviluppo apparentemente prevedibile.
Le sequenze che scandiscono la nascita e l'evolversi del
sentimento d'amore si susseguono al pari di immagini nitide. Leggendo si ha
quasi la sensazione di sfogliare un album fotografico in grado di risvegliare i
ricordi.
I protagonisti sono caratterizzati a tutto tondo cosicché
risulta facile affezionarsi a loro e sentirsi partecipi delle loro emozioni.
Ben delineato è il personaggio di Sophie (la figlia minore di Lorenzo) che
suscita tanta tenerezza. Attraverso la descrizione di piccoli gesti, l'autrice
riesce anche a far trasparire il suo grande amore per il padre commuovendoci a più
riprese. Evanescente, invece, rimane la figura della sorella Annie.
Quest'ultima ci appare come una spettatrice passiva. Benché si apprenda che ha
un rapporto conflittuale con il padre e che sia una persona taciturna, la sua
scarsa partecipazione agli eventi risulta poco credibile. A volte si ha la
sensazione che sia un personaggio
chiamato in causa ma trascurato.
L'epilogo, dal mio personale punto di vista, rappresenta il
vero punto debole di questo libro.
Dal momento in cui Lorenzo si risveglia nel futuro, non si
può fare a meno di chiedersi come sia
finto lì e soprattutto se questa strana esperienza nasconda qualche
significato. Più volte, lo stesso protagonista, si interroga sull'argomento e
si chiede se questa sua sbirciatina possa essere una sorta di dono ricevuto
dall'alto al fine di rettificare le sue scelte. Ho trovato davvero affascinante
questo possibile risvolto della storia che mi ha richiamato alla mente il
bellissimo film The family man. Purtroppo, l'ipotesi viene completamente accantonata.
Per quanto commovente, il finale, riconduce tutto a una dimensione
assolutamente realistica. Il mistero si risolve con una spiegazione razionale,
interessante soprattutto perché pone l'accento su una tematica attuale come
quella del morbo di Alzheimer, ma un po’ sotto tono rispetto alle aspettative
maturate in fase di lettura. Probabilmente ad alimentare la piccola delusione
ha contribuito l'etichetta “romance fantasy” apposta sulla copertina. Etichetta
fuorviante, secondo me, giacché Il riflesso dell’anima è un ottimo romance ma di fantasy ha solo una
pallida parvenza.
Consigliato? Lo consiglio a chi ama il romance e a chi ha voglia di immergersi
in una storia in grado di regalare
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